Silvestro Chiovetta candidato a Sindaco a Cerami

Si fa sempre più “fibrillante” la situazione politica nei comuni in cui, il prossimo 10 Giugno, si voterà per rinnovare il consiglio Comunale e quindi eleggere il proprio Primo Cittadino. È tutto un andirivieni di nomi, quasi un “conclave laico” dove pare, spesso e volentieri, valga persino il famoso detto di “chi entra Papa esce cardinale”. Vabbè, ma queste sono considerazioni quasi di “curtigghiu”, per come abbiamo spesso introdotto i temi politici locali. Ma più che il “curtigghiu”, adesso quello che può e deve giovarci di più per conoscere, sia noi che i vari elettori, i vari candidati a Sindaco, è incontrarli e parlare. A quattr’occhi, magari sorseggiando un buon caffè. E a Cerami, il piccolo paese tra Nicosia e Troina, nella tranquillità cittadina e respirando una bella boccata di aria fresca e salubre, abbiamo incontrato uno dei candidati, Silvestro Chiovetta, il quale ci ha rilasciato questa “chiacchierata”.

Prof. Chiovetta, innanzitutto la domanda “principe”: perché questa candidatura?

La mia candidatura parte dal presupposto che amo la vita in sé e mi sono accorto, nel corso degli anni, che il mio adorato paese Cerami ha bisogno di attenzioni “diverse” e io vorrei tanto farlo rinascere. Curando le mie piante, che è una delle mie passioni, mi sono accorto che in quel che sembra una pianta secca e in fin di vita,  la linfa vitale con le giuste cure può rifiorire,  così sarà per Cerami. Cerami deve essere amato per rinascere, e io sento che è arrivato il momento di metterci la faccia, di spendermi per la mia comunità, di ritornare a fare politica, quella politica con la P maiuscola intesa come servizio alla collettività.

Con quale criterio ha individuato o individuerà i suoi “compagni di viaggio”, ovvero candidati consiglieri e assessori?

I miei “compagni di viaggio” non li ho scelti ma attraverso un processo quasi fisiologico/naturale ci siamo ritrovati a condividere la stessa idea.  Mi sono ritrovato circondato da giovani  con immensa gioia e piacere, perché da subito  hanno condiviso/sposato la mia idea . Ho puntato su loro per la loro voglia di fare, di scommettersi, per le loro idee originali ma soprattutto perché liberi. Ma per fare ciò è necessaria anche la presenza di persone più esperienti che  hanno condiviso incondizionatamente le mie idee e che si sono spese e si stanno spendendo senza chiedere nulla perché credono nel progetto. Sicuramente nella scelta non è stato attuato il “metodo Cencelli”,  ma quello della meritocrazia/professionalità.

Ammettiamo che dalle elezioni di giorno 10 Lei dovesse risultare il vincitore. Non appena potrà operativamente amministrare quale sarà la prima azione in assoluto che intenderà attuare?

Il mio obiettivo principale è quello di essere il sindaco di tutti sia di chi ha condiviso le mie scelte, sia di chi le ha contestate. Io desidero principalmente instaurare/riportare un clima di serenità, condivisione e collaborazione nella nostra comunità per il bene del paese.

 

Conosciamo bene le “sofferenze” di Cerami che più o meno attanagliano tutta la zona nord di Enna. Cerami, essendo più piccola di paesi vicini come Nicosia e Troina, soffre maggiormente perché carente di determinati servizi che si trovano altrove. Come intende, quindi, dare rilancio all’economia Ceramese? Senza dimenticare anche l’esodo giovanile, la più grande emorragia che può segnare la “morte” di un paese. Come intende affrontare questo problema?

 

Questa è la sfida più importante per un amministratore, cioè fare in modo che i giovani rimangano e diventino una risorsa per il loro territorio. A tal proposito abbiamo costituito dei gruppi di lavoro con lo scopo di individuare le esigenze dei giovani e le risorse necessarie per attuarle in modo che siano parte attiva nella costruzione del loro futuro, sfruttando le risorse che il nostro territorio ci offre. Ciò con il desiderio di evitare il continuo esodo dei nostri giovani.  Come dice Papa Francesco rivolgendosi a loro: “siate voi i costruttori del vostro futuro e non lasciate   che siano gli altri a decidere per voi”, ecco io mi sono rivolto a loro riconoscendogli un ruolo attivo.

 

Qualcuno ha osato affermare che “di cultura non si mangia”. Eppure Cerami offre molto come patrimonio storico artistico. Come intende valorizzare questa ricchezza? E, in generale, quali saranno le sue azioni in campo della cultura?

Valorizzare il patrimonio artistico-culturale del mio paese è uno dei miei obiettivi cardine e per farlo voglio puntare sulle risorse paesaggistiche e storico artistiche del territorio,  che sono tante ma hanno bisogno di essere valorizzate, scoperte e pubblicizzate.  Per fare ciò è necessario  inserire Cerami tra le mete turistiche dei  tour operator . Anche Copiando quando necessario quanto è stato attuato con successo e nei paesi vicini e in campo nazionale.

A proposito dei paesi vicini è necessario/opportuno per rilanciare il nostro territorio costituire delle reti/ itinerari comuni.

 

Il suo slogan è “Guardare oltre”. Cosa ci vuol dire al riguardo?

Per noi “guardare oltre”  significa abbandonare la vecchia politica dove si è perso tempo dietro strategie e personalismi; la vecchia politica dei dibattiti e dei confronti sul nulla;  la vecchia politica dove si sono creati  schieramenti contrapposti e nemici da battere.

La mente si apre solo se riesci a “guardare oltre”  perché bisogna vedere le cose con  occhi nuovi  e operare con un’apertura mentale rivolta al cambiamento, al diverso ed  usare il tutto come risorsa per  migliorarci e migliorare  il nostro paese…

 

Abbiamo toccato diversi ambiti di un operato amministrativo. Cos’altro può dirci in merito al suo programma? Quali sono le linee guida che vedremo nel suo operato?

Non serve promettere favole né proposte inattuabili, ma bisogna allestire un programma credibile e  nel contempo coraggioso, che sia  il momento di inizio e di lancio di una visione del futuro che Cerami, anche grazie al suo passato, merita. Quindi un programma fatto dai ceramesi per i ceramesi. Io dico sempre che il mio programma è inserito in un contenitore senza tappo dove tutti possono anzi devono mettere qualcosa per elaborare un programma cucito a misura su Cerami.

Infine, perché un Ceramese dovrebbe votarla?

Un ceramese dovrebbe votarmi perché se conosce la mia persona  al di là della carica politica che dovrei ricoprire, sa a priori, che per mia indole metto la massima dedizione in tutto ciò che faccio, naturalmente con i miei limiti, ma cercando di sopperire a questi col  supporto dei giovani e della mia compagnia, perché l’altro può essere una risorsa di innovazione solo se gli diamo spazio per esserlo. Ma soprattutto perché ho dimostrato di essere coerente,  parola che oggi è diventata come una merce rara e difficile da trovare,  io non ho fatto o chiuso compromessi pur di racimolare voti, ma ho sempre lavorato per difendere i miei principi morali, i miei valori e le mie idee, vede io uso dire che le elezioni non si vincono il 10 giugno ma l’indomani quando si deve cominciare ad amministrare.

La mia politica avrà lo scopo di puntare a scelte di “buon senso”, come fa un buon padre di famiglia con l’ausilio illuminante di nostro Signore. Grazie.

Ringraziamo il candidato Chiovetta per la “chiacchierata” e qualora qualche altro candidato per la poltrona di Primo Cittadino del Comune di Cerami avesse il piacere di incontrarci, sa bene che noi siamo a totale disposizione.   

 

 

 
Alain Calò