A Valguarnera un giovane studente: “è il momento di cacciare la mediocrità politica dalla Cosa pubblica”

Valguarnera. Una lettera che pubblichiamo ci è arrivata da Angelo Bruno, giovane studente universitario e noto osservatore politico. Bruno punta il dito sull’amministrazione comunale locale e dice, in sintesi, rivolgendosi ai suoi concittadini: “è il momento di cacciare la mediocrità politica dalla Cosa pubblica….è il momento di dire basta….è il momento di riprenderci in mano il nostro futuro”!.

“Cari concittadini
Dopo il susseguirsi degli ultimi importanti, e a tratti gravi e pieni di interrogativi, avvenimenti politici provo a svestire i panni dell’uomo impegnato in politica perché prorompente è in me l’esigenza di parlare alla mia città con la stessa franchezza con cui un figlio parla alla propria madre. Esattamente così, una madre, la nostra città che oggi ha bisogno di figli coraggiosi.
Le trattative, gli accordi più o meno sottobanco e gli attacchi e le prove di forza ormai dominano la vita politica.
Preso atto che le ultime vicende politiche hanno, per molti versi, aggravato la già devastante situazione, mi rivolgo ai protagonisti di questa amministrazione che si affannano a trovare vie d’uscita o tentano di mantenersi attaccati alle poltrone.
Se agissero, come dovrebbero, nell’esclusivo interesse della Città, meriterebbero un sincero plauso. Ma ho l’impressione, quasi certezza, che si muovano solo e soltanto nell’ottica o di riparare i danni decretati con un agire politico presuntuoso e tracotante, o di rafforzare posizioni acquisite. Insomma, si comportano come ufficiali che inchiodati felicemente alle loro poltrone si scontrano contro tutti e tutto per acquisire il comando di una nave che, nel frattempo, sta affondando.
Lo sanno? Fanno finta di non sapere? Non ha importanza, ciò che conta è che sta affondando.
Invece di pensare al bene della Città, si preoccupano, mi auguro inconsciamente, di dividere il paese tra chi è con loro e chi ha la sfrontatezza di stare dall’altra parte della metà campo. E lo fanno perché consapevoli che prima o poi questo impero di cartapesta crollerà miseramente per l’assenza di dialogo e di confronto con tutta la città. Per questo si arroccano dietro le proprie posizioni. E tutto è confermato dai continui richiami al Prefetto, dai continui attacchi sui social (da parte di consiglieri comunali di maggioranza) ai giornalisti e ai tanti comitati spontanei in prima linea per difendere il bene comune. Tutti nemici, nemici di un’amministrazione comunale che ha sempre usato la parola “popolo” ma poi ha dimenticato di appartenere a quel popolo, complice il fascino inarrestabile del Palazzo che porta con se anche la fascia tricolore, la poltrona del consiglio comunale (rigorosamente riportata a nuovo per accogliere reali e cavalieri), la voglia di apparire a tutti i costi e in qualunque occasione anche la più impensabile, il titolo altisonante del momento. A furia di non interessarci più alla nostra comunità siamo diventati complici di questo malcostume certo non elegante. Complici perché stiamo regalando il “potere” a chi forse non è adatto, questo il frutto avvelenato di una rottamazione a tutti i costi. L’effetto, neppure troppo collaterale, di un’epoca votata al rinnovamento a tutti costi. Le capacità sono diventate una colpa, l’inesperienza e la presunzione un valore aggiunto. L’età si trasforma in un requisito imprescindibile: spazio ai giovani o al nuovo, anche se privi di qualità e umiltà. È la rivincita della presunzione, dell’improvvisazione e della vanità. Un tempo per ricoprire cariche pubbliche (anche la più semplice) bisognava fare la gavetta. Erano necessarie cultura e competenze. Oggi il modello è cambiato. La politica non è più una missione, ma uno stipendificio. Meglio se ci permette la passerella, magari da intraprendere con il giusto dilettantismo e la smisurata voglia di prevaricare l’altro. Per questo è arrivato il momento cari concittadini, è arrivato il momento di cacciare la mediocrità politica dalla cosa pubblica. È arrivato il momento di un impegno civile di tutti. Tutti dobbiamo contribuire al rilancio di una città che ha molte potenzialità. È arrivato il momento del coraggio. È arrivato il momento di riprenderci in mano il nostro futuro.
È arrivato il momento di dire BASTA … BASTA!”.