A Cerami si festeggia San Michele Arcangelo

Cerami. Sicuramente, quando parliamo di “ricchezza” siciliana, non possiamo riferirci unicamente al bel paesaggio. O anche alla “ricchezza” artistica presente nel territorio. Esiste un’altra “ricchezza”, molto più permeante, che va aldilà della materia e completa, anzi sostiene tutto l’apparato culturale siciliano. E questa ricchezza è composta dagli usi, costumi, tradizioni e religiosità. La religione, anzi la devozione rappresenta un patrimonio culturale immenso perché dalla devozione discendono, tra le altre cose, quelle stupefacenti e solenni processioni, con le peculiarità che variano da Comune e Comune. Dalla devozione discende la costruzione di Chiese, che costituiscono un grosso punto di riferimento quando si parla di arte e cultura. E quando la devozione, consolidatasi negli anni e quindi diventata tradizione, permane tutt’oggi è una vittoria di quel territorio. Una vittoria contro il globalismo che vuole livellare tutto e tutti, eradicando la matrice, anzi la radice, territoriale insita dentro noi. Nel piccolo comune di Cerami, nell’entroterra della Sicilia, quindi messo, per come molti intendono la geografia, ai “margini” della società, giorno 26 maggio è festa. E si festeggia San Michele Arcangelo, il “principe della milizia celeste” per come definito, e che, secondo la tradizione, sconfisse le armate di angeli ribelli capitanate da Lucifero, scacciandoli dal Paradiso.
È previsto un programma ricco per le celebrazioni, sia a livello religioso, con culmine la solenne processione dell’artistico simulacro Settecentesco raffigurante l’Arcangelo, che a livello artistico culturale, con uno spettacolo pirotecnico a cura della ditta “F.lli Vaccalluzzo” di Belpasso e il concerto de “I picciotti di Vasco” presso Piazza Marconi. Al termine della serata sarà inoltre effettuato il sorteggio di beneficienza.

Alain Calò