Nicosia. conclusa in bellezza la stagione concertistica “Pietro Vinci”

Nicosia. Ieri si è conclusa la stagione concertistica “Pietro Vinci”. Il sol dover dare questa notizia porta con sé un senso di malinconia e di felicità. Malinconia perché questo immenso “capolavoro musicale” che è stata la stagione concertistica, che ha allietato Nicosia con diversi appuntamenti (e che noi abbiamo avuto il piacere di assistere e raccontare) sin dal Marzo scorso, è giunta alla conclusione. E come un amico che parte per un posto lontano, il momento del saluto è sempre qualcosa di amaro perché il tempo trascorso insieme viene rievocato nel proprio animo e tutto quel turbinio di emozioni e di bei momenti passati fa da cassa di risonanza a tutto ciò. Però c’è anche il senso della felicità. E dobbiamo far predominare questo. Perché quello di ieri sì è stato l’ultimo concerto, ma alla pari di tutti gli altri, è stato semplicemente meraviglioso. E meravigliosa, anzi forse la migliore che Nicosia possa offrire, è stata la location. In piazza Garibaldi, tra il laico comune e la religiosità della Cattedrale, e al centro la perla più luminosa che laicità e religione possono offrire, coccolare e che si è dispiegata dinnanzi ad un numerosissimo pubblico.

La musica. Che, non ci stancheremo mai di dirlo, quando è buona è forse il mezzo che ci parla senza parole e ci fa conoscere la natura trascendentale di noi stessi. È il ponte tra il mondo fisico e l’intellegibile, l’immanenza e la trascendenza. Ecco qui la location incastonata tra la routine quotidiana e la vita reale rappresentata dal palazzo comunale e ciò che va aldilà del sensibile e rappresentato dalla Cattedrale. Anche questo è un potere che possiede solo la musica. Ad esibirsi l’orchestra filarmonica siciliana giovanile con elementi dell’orchestra filarmonica “Pietro Vinci”. Di volta in volta a condurre, come un unico corpo, l’intera orchestra, direttori che con i loro movimenti, danze artistiche, sono diventati un tutt’uno con la musica e hanno regalato agli spettatori un qualcosa di unico. A condurre la serata con attenti e mirati interventi volti ad introdurre, di volta in volta, il brano eseguito, Valentina D’Alessandro. E poi, come sempre, ad avere la parola e ad assumere il centro del palco, la musica. Musica per tutti i gusti. Musica che ha portato ad assaporare, tra gli altri, Ennio Morricone, Astor Piazzolla, Prokofev, Jacob de Haan, Mangani, Pogson, Ortolano, Quarantotto, Harlem. Musica che è stata anche a volte accompagnata dalla voce di Piera Grifasi, già nota al pubblico che ha seguito l’intera rassegna per la sua ottima esibizione nel precedente concerto per organo, e di Clara Folisi. Musica accompagnata anche da strumenti “frontman” che hanno dato quella nota in più (letteralmente parlando) per spingere il pubblico ad abbracciare la sublimità, e questo grazie alla fisarmonica di Alessio Di Dio, al violino di Marco Badami, e al sassofono di Marco Fiscella. Ma a questo punto un grazie, perché di gratitudine dobbiamo parlare quando pensiamo alle emozioni che ogni concerto di questa stagione ha portato con sé, ai maestri Angileri, Calò, Di Costa, Fazzi, Loibiso. A quest’ultimo, che fortemente ha voluto ed è riuscito a portare a Nicosia questa “perla”, anzi “scrigno di emozioni”, che è stata la stagione concertistica, il nostro più grande ringraziamento. Un applauso, anzi una standing ovation. E l’augurio che al più presto possa ritornare a farci sognare.

Alain Calò