Consiglieri comunali (in seconda convocazione) trovano chiuso palazzo di città

“Non ci sono precedenti all’atteggiamento poco consono della maggioranza che sostiene l’amministrazione Fasciana nei confronti della maggiore istituzione cittadina: il Consiglio comunale”- il commento di un politico navigato e avveduto villarosano. Non c’è dubbio, sta nel gioco democratico, che se l’opposizione per scelta politica non si presenta in consiglio comunale, la maggioranza può tranquillamente operare. A Villarosa, però, è la maggioranza che deserta il consiglio: lo ha fatto giorno 30 luglio in prima e seconda convocazione, (si sono presentarsi alle ore 19 per la minoranza Ippolito, Mazzola e Rapè e per la maggioranza solo il presidente Simone Lentini e il vice Cateno Lunetta). La cosa strana è che, così come era specificato nella lettera di convocazione, il consiglio, “qualora dopo la ripresa dei lavori non raggiunga il numero legale”, doveva essere rinviato “al giorno successivo alla stessa ora e con il medesimo ordine del giorno senza ulteriore avviso di convocazione”. “Seduta che purtroppo non è avvenuta –sostengono i componenti della minoranza- perché la maggioranza non solo non si è presentata, ma cosa ancor più grave e ingiustificabile è che abbiamo trovato Palazzo di città addirittura chiuso”. “Sono dei dilettanti allo sbaraglio –afferma la consigliera Katya Rapè-. Dimostrano, a distanza di oltre un anno dall’insediamento, di essere ancora lontani da quel ruolo di rappresentanza che pretendono esercitare. Intanto la convocazione inviata –aggiunge- nell’ordine del giorno, presenta dei vizi di forma. Perché trattandosi di una seduta urgente, ad esempio, come previsto nel regolamento, nell’odg manca la nomina degli scrutatori e gli esami estremi di necessità ed urgenza della seduta. Inoltre, vero è che la convocazione è stata recapitata 24 ore prima della seduta, ma i documenti relativi agli affari da trattare non sono stati depositati contemporaneamente. Infatti –continua Rapè-, fino alla mezzanotte di domenica 29 luglio, nell’albo pretorio non c’era nulla, i documenti sono stati inseriti lunedì 30 mattina, giorno del consiglio stesso. Su questo passaggio a vuoto del consiglio, oggi in consiglio comunale, interverremo per stimolare e auspicare un atto di responsabilità da parte dell’amministrazione e di tutti i consiglieri per scongiurare il pericolo di una paralisi non solo del consesso civico, ma della vita reale della comunità villarosana”. Contatto telefonicamente, il presidente Lentini ammette “che il consiglio non si è potuto svolgere per mancanza di numero legale, poiché è stato convocato d’urgenza. E quindi, magari gli altri (ndr i consiglieri di maggioranza) non sono riusciti a disimpegnarsi”.

Giacomo Lisacchi