Eletto il prof. Nino Costanzo, presidente del Consiglio di disciplina del Collegio dei Geometri di Enna

Enna. Facendo seguito al provvedimento del Presidente del Tribunale di Enna ff. , dott. Francesco Paolo Pitarresi, che con proprio provvedimento, ai sensi del D.P.R. 7 agosto 2012 n. 137 (Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali), aveva nominato i componenti del Consiglio di disciplina dei geometri e dei geometri laureati del Collegio provinciale di Enna, composto da n. 7 componenti effettivi (Costanzo Antonino di Aidone, Bongiovanni Rosario Giuseppe di Pietraperzia, Callerame Tommaso di Enna, Spataro Francesco di Enna, Martorana Benedetto di Pietraperzia, Barresi Emanuele di Piazza Armerina e Gandolfo Salvatore di Leonforte) e n. 7 componenti supplenti (Mascerà Michele di Cerami, Pecora Alfonso di Calascibetta, Devole Salvatore di Leonforte, Cagnino Angelo di Calascibetta, Di Salvo Vincenzo di Nicosia, Lentini Giuseppe di Villarosa, Amenio Antonio di Assoro), il presidente del Collegio, geom. Filippo Cacciato, pedissequamente, ha convocato i nominandi geometri per il loro insediamento, che hanno accettato, e le attribuzione delle cariche di presidente e segretario.
Giusta articolo 8 comma 3 del D.P.R. 7 agosto 2012 n. 137, è stato eletto, ad unanimità, presidente il prof. Antonino Costanzo, in quanto avente maggiore anzianità di iscrizione all’Albo, e segretario il geom. Salvatore Gandolfo, avente minore anzianità di iscrizione all’Albo.
La legge istitutiva del 1929, prevede all’articolo 11 “ Le pene disciplinari” e regolamenta in tal senso sulle procedure nel successivo articolo 12, demandando al Presidente del Collegio ed al Consiglio direttivo l’onere della gestione dei procedimenti disciplinari.
Con D.P.R. del 7 agosto 202 n. 137 tale compito è stato trasferito ad un Consiglio di disciplina territoriale (CDT), totalmente autonomo rispetto al Consiglio direttivo del Collegio, senza null’altro cambiare.
Vale la pena, in forza delle esperienze vissute dal CDT, fare memoria a tutti su alcune situazioni che rientrano nella logica delle infrazioni disciplinari.
Alcuni provvedimenti di CDT riguardano fatti che spesso sono vissuti come normali comportamenti secondo un’abitudine, tanto frequente quanto dannosa, volta a sottovalutarli o peggio a farli rientrare nella normalità secondo l’insano principio “così fan tutti”.
La esemplificazione fatta non esauriscono le possibili infrazioni disciplinari legate al Codice deontologico che, invero, sono numerosissime e facilmente intuibili operando l’attenta lettura del Codice stesso.
Non è certo male rammentare che rientrano tra gli illeciti possibili di provvedimento disciplinare la morosità nei confronti degli organi istituzionali (Cassa Geometri e Collegio) ed il mancato raggiungimento, o l’assenza, dei crediti formativi obbligatori per precisa norma legislativa del 2014 e indirizzo del C. N. G. nel 2010.
La graduazione dei provvedimenti disciplinari è, per logica, legata non solo alla gravità dell’illecito commesso ma alla reiterazione, cioè al ripetersi di fatti, da parte dello stesso soggetto deontologicamente rilevanti.
Riteniamo che è assai più utile un atteggiamento di informazione e di prevenzione rispetto ad uno punitivo.