Il ritorno de “Le giornate di Davì’” a Nicosia

Ci sono notizie che non fanno “sussultare il cuore” solo a chi le legge. Ma anche e soprattutto a chi ha l’onore di darle. Spesso ci siamo trovati a elogiare eventi culturali svoltisi a Nicosia perché pregevoli, ma anche per il fatto che quando qualcuno si “sporca le mani” in nome della cultura, queste mani sporche sono simbolo di vittoria e di riscatto per il territorio. Quando poi queste mani sporche cercano di varcare il limite e far diventare il territorio addirittura una capitale culturale, lì siamo davanti o ad un pazzo o ad un sognatore. In entrambi i casi siamo davanti ad un artista. E oggi nasce un artista ogni cento anni. Con il termine artista non vogliamo ridurci alla classica creazione di un’opera, ma a qualcosa di più. Il sublime. E a Nicosia abbiamo un artista (che ha anche prodotto diversi e pregevoli testi). Stiamo parlando di Aldo La Ganga che con la sua manifestazione, “Le giornate di Davì”, giunte quest’anno alla terza edizione, proiettano Nicosia ad un arricchimento tale da divenire “Capitale della cultura Siciliana”, per come lo stesso organizzatore della rassegna ha per finalità. E le carte ci sono tutte. Immaginate sei giorni in cui si presentano, uno dietro l’altro, libri di diversi autori importanti nel mondo culturale italiano e internazionale (ad esempio l’ex ministro greco Varoufakis, Mauro Biglino, Antonio Ingroia, Pietrangelo Buttafuoco e solo per citarne alcuni). Immaginate una piazza colma di libri. Immaginate quindi Nicosia come una moderna Atene dove il pensiero, quello critico, libero e libertario, attecchisce e fiorisce. Sembra utopia, ma è realtà già dal 2016. Cioè Nicosia, che si trova in un luogo dimenticato dalla Società e ben più a Sud di quell’Eboli dove si è fermato Cristo, possiede una potenzialità immensa che quando “esplode” regala a tutti uno spettacolo immenso. E salvifico. Perché il pensiero, aldilà di qualunque posizione ideologica, è pane e vita per l’uomo. Il pensiero è ciò che distingue l’uomo dalle bestie. Il pensiero è la condicio sine qua non affinchè l’uomo possa liberarsi dalle catene dell’oppressione, dell’ignoranza, della manipolazione e di tutte le dittature, fisiche e mentali, imposte dal nostro presente. In un ventaglio immenso, in uno spirito di sublimità, quest’ottobre, nelle giornate del 19, 20 e del 21 e ad aprile nei giorni del 26, 27 e 28 bisogna assolutamente essere presenti a Nicosia. Sedersi all’interno del magnifico androne comunale. E contemplare. Sentirsi finalmente parte integrante di una società critica, libera e viva. Insomma, risvegliarsi.
Mi permetto, a tal proposito, una proposta provocatoria. Nicosia ha obiettivamente tutte le risorse, in termini di offerta culturale e di forze (per fortuna anche tra i giovani) che la potrebbero proiettare veramente come capitale culturale di Sicilia. Nasca quindi la volontà di raccogliere i semi piantati da Davì e di creare tante altre manifestazioni simili ma diverse che possano accompagnarci per tutto l’anno a Nicosia, con faro questa manifestazione che, data l’importanza, dovrebbe farci essere orgogliosi di essere Nicosiani e quindi, qui la provocazione, poter dire “Io vengo dalla città dei 24 baroni, dei 3 santi delle 100 chiese, dei due Cristi… e delle Giornate di Davì”!

Alain Calò