Cerami: la cultura ca tieni

Le piccole realtà sono, senz’ombra di dubbio, le più interessanti. Sono quelle realtà da valorizzare e da custodire. Da valorizzare perché nella piccola realtà l’individuo si sente maggiormente propositivo. Si sente parte integrate di una famiglia e non un semplice numero da censire come nelle grandi realtà. Da qui anche l’invito a custodire queste realtà. Perché qui i giovani fanno sentire, paradossalmente, la loro presenza. Paradossalmente perché sappiamo bene quale sia il destino dei piccoli comuni sempre più costretti a sparire a causa dell’esodo giovanile. Ecco quindi un simpatico rompicapo da sciogliere: una realtà piccola dovrebbe diventare ancora più piccola fino ad esaurirsi a causa dell’emigrazione giovanile. I giovani, costretti a emigrare, dovrebbero concentrare le proprie forze altrove e non all’interno della piccola realtà. Eppure ci troviamo a giovani impegnati. A cosa si deve tutto ciò? Ma proprio a quell’ascolto e a quel sentirsi membro attivo di una realtà-famiglia-polis. D’altronde anche i filosofi greci parlavano di polis ottimali quando il numero di abitanti era minore di 10.000 unità. E Cerami, di certo, neanche sfiora quel numero. E qui è già da un bel po’ di tempo che assistiamo ad un’aria nuova. Ad un’aria di rinnovamento e di maggior coinvolgimento del mondo giovanile. Già dalla politica, con la nuova Amministrazione che ha puntato molto su una componente giovanile. E ora anche sull’espressione della “Cultura”, quella vera e quella buona, dove i giovani, come moderni mecenati, si impegnano per dare lustro alla propria città attraverso le opere di artisti locali.

Nella serata di martedì 7 agosto si è tenuto, infatti, l’evento ‘La cultura ca tieni’, trasformando Cerami nella protagonista dell’ondata creativa diffusa da un gruppo di giovani ragazzi. Novità e spirito di rinnovamento hanno pervaso la cittadina e coinvolto la popolazione che ha accettato di buon grado questa “sfida” dei ragazzi, partecipando in massa e rendendo l’evento un successo.
Un evento sicuramente a 360° che ha visto coinvolti artisti di ogni calibro: dagli artigiani ai musicisti, dai disegnatori ai pittori, fondendo così tutti i talenti che animano la cultura di questo piccolo paese in un unicum che rappresenta di certo la migliore carta d’Identità di Cerami.
Non possiamo inoltre non sottolineare il ruolo di particolare rilievo nel campo della pittura del celebre Maestro Cesare Di Narda, il quale ha accolto volentieri la proposta dei ragazzi, permettendo loro di esporre un suo quadro dal titolo ‘La Maga Circe’.
E il tutto si è svolto in una via caratteristica del paese, Via Cairoli, location che è stata resa viva dai ragazzi anche nei minimi angoli grazie ad un’accurata scenografia allestita ad hoc e sempre mirante alla valorizzazione del proprio paese e della cultura. Proverbi, poesie, fiori e decorazioni di ogni tipo hanno, infatti, donato all’ambiente un tocco creativo degno di nota.
Il successo riscosso e testimoniato dall’affluenza dell’intera cittadinanza è sicuramente motivo di orgoglio e di immensa soddisfazione per l’intero gruppo che, uscito motivato dall’ evento, non mancherà sicuramente nel riproporlo sotto vesti differenti ma con la stessa grinta e armonia che lo ha caratterizzato nelle settimane di intenso lavoro.
Lavoro e grinta, quasi come uno “spirto guerrier” foscoliano, messo a disposizione non per chissà quale scopo, ma solo nel nome di una comunità, Cerami, e da parte di una generazione, quella giovanile, che lancia un messaggio chiaro a tutti: non abbandonate la vostra terra natia e valorizzatela. E se tutti i giovani di tutto l’entroterra siciliano prenderanno ad esempio questo modello ceramese, senza bisogno di fondare alcuna bandiera associazionistica o partitica, ma solo nell’orgoglio delle proprie origini, potranno veramente far rialzare la Sicilia e farLe vivere un Rinascimento tutto isolano.

Alain Calò