Aidone. Evento su Fra’ Umile Pintorno da Petralia

Aidone. La Chiesa di Sant’Anna (Parrocchia Maria SS. di Lourdes e la Confraternita SS. Crocifisso), sotto la guida del parroco don Massimo Ingegnoso, con il patrocinio dell’Osservatorio per le arti decorative in Italia del Dipartimento Culture e Società “Maria Accascina” dell’Università degli Studi di Palermo e del Comune di Petralia Soprana (Palermo), ha organizzato un convegno di studi su “Il culto cristologico del Crocifisso nella religiosità popolare: come raccontarne la storia, la cultura e il patrimonio artistico delle opere lignee seicentesche di Fra’ Umile Pintorno da Petralia Soprana”. L’evento, che si terrà venerdì 7 settembre 2018, alle ore 15:30, presso la Chiesa di Sant’ Anna , dopo gli interventi istituzionali (tra i quali il dott. Pietro Macaluso , sindaco del Comune di Petralia Soprana), vedrà come relatori: la prof. Fiorella Falci, giornalista; il prof. Salvatore Anselmo, storico dell’arte; il prof. Giuseppe Fazio, storico dell’arte; il prof. Giuseppe Giugno, storico dell’arte; il prof. Luigi Gismondo scultore; il prof. Vincenzo Gennaro, scultore. Introdurrà i lavori la prof. Maria Concetta Di Natale, Direttore del Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, con conclusioni del dott. Paolo Battaglia La Terra Borgese, critico d’arte. Aidone, essendo un paese di antica ed illustre origine, vanta un gran numero di chiese, molte delle quali aperte al culto ed altre del tutto abbandonate. Quella di Sant’ Anna, riaperta al culto solo da alcuni decenni, oltre ad avere antichissime origini, racchiude opere d’arte. Annesso alla chiesa vi era un tempo il Convento dei Padri riformati o zoccolanti, sorto per l’opera munifica del nobile Iaci, barone di Baccarato e Fargione, di cui resta solo parte dello splendido chiostro con arcate sagomate da mattoni in cotto su colonne doriche, celebre un tempo per gli affreschi e i ritratti ad olio dei priori e per il superbo loggiato interno.

Il periodo della fondazione della Chiesa di Sant’Anna è stato oggetto di lunghe ricerche e di approfonditi studi da parte di molti storici. Vito Amico nel “Dizionario topografico della Sicilia” afferma che la chiesa di Sant’Anna nei primi secoli era intitolata alla vergine Santa Rosalia e che fu fondata nel 1623. Alla prima affermazione non c’è nulla da obbiettare, ma per quanto riguarda l’anno della costruzione della chiesa ci sono alcune incongruenze. Infatti il muro esterno della chiesa prospettante sul grande piazzale è di epoca più remota rispetto a tutto il fabbricato; sul pesante architrave in legno della chiesa si legge la data 1660, quindi è poco logico che a soli 37 anni dalla costruzione della chiesa si pensasse a rifare l’architrave; infine, a sinistra della porta, attorno ad una nicchia scavata nel muro si leggono due date: 1530 e 1611. Da tutto ciò si presume che il convento sia stato costruito nel 1623 e che la chiesa risalga al 1530, considerate anche la linearità e la sobrietà delle architettoniche forme tipiche del ‘500 e che il 1611 si riferisca al famoso Crocifisso conservato nella chiesa. E’ possibile ammirare un avanzo nel muro esterno della chiesa, risalendo al periodo arabo. Infatti gli arabi, nell’introdurre le loro credenze religiose, costruirono grandiose moschee: questo muro è un avanzo di quell’antica moschea “attigua al fortilizio del Casinello” che più tardi fu trasformata in un tempio cristiano.
La chiesa, ad una navata, conserva molte opere d’arte: il quadro di San Francesco di Paola del 1845 dei fratelli Vaccaro di Caltagirone, donato al convento dei Padri riformati dal sindaco apostolico Franco de’ Arena; il quadro dell’Assunta del ‘700 di autore ignoto, rappresentante nella parte superiore la Vergine Maria Assunta in cielo tra tanti Angeli e nella parte inferiore figure rappresentative dell’Ordine francescano; il quadro di Sant’Anna del ‘700 di autore ignoto, la cui tela rappresenta al centro la Madonna con in braccio il Bambino e Sant’Anna che porge della frutta; il quadro della Indulgenza della Portiuncola di autore ignoto del ‘600, raffigurante la Madonna con un Bambino che tiene una fascia con la scritta “Indulgenza Plenaria”; il quadro dell’Immacolata del ‘700 di autore ignoto rappresentante la Vergine con a fianco un Angelo con in mano un giglio, simbolo di purezza; la Via Crucis dell’ 800 di autore ignoto, oggetto di grande culto soprattutto per la devozione dei venerdì pasquali.
Notevole è il monumento al dottor Vincenzo de’Arena, leggendario presidente del Comitato di difesa e sicurezza pubblica nel1848, la cui iscrizione fu dettata dal prof. Antonino Maggiore di Caltagirone; e pregevole è l’acquasantiera in marmo finemente intagliata del ‘500, probabilmente proveniente da altra chiesa più antica. Nella sagrestia è conservato un monumentale armadio a palchetti, intarsiato a fiori e animali, e scolpito intorno al 1660 da Frate Innocenzo da Petralia.
Nella Chiesa di Sant’Anna il Crocifisso in legno, scolpito da Fra’ Umile Pintorno da Petralia , occorre dirlo, è il pezzo più pregevole. Frate Umile da Petralia, al secolo Giovanni Francesco Pintorno, è uno dei più noti scultori siciliani del XVII secolo. L’artista, nato a Petralia Soprana tra il 1600-1601, centro della Provincia di Palermo, e figlio del faber lignarius Giovanni Tommaso, indossa il saio francescano dei Minori Riformati dell’Osservanza. Lo scultore Pintorno, raffinato scultore e intagliatore, che opera nel periodo della Controriforma, realizza diversi elegantissimi Crocifissi che si trovano oggi in quelle chiese degli ordini religiosi che all’epoca, in Sicilia, erano praticamente esclusivisti della committenza artistica: Aci Catena, Agira, Agrigenrto, Aidone, Caltagirone, Caltanissetta, Campobello di Mazara, Castrofilippo, Catania, Cerami, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Enna, Ferla, Gangi, Messina, Mistretta, Mojo Alcantara, Mussomeli, Naro, Palermo, Piazza Armerina, Pietraperzia, Randazzo, Salemi; ed anche in Calabria a Cutro e Bisignano; in Campania ad Afragola e Polla; come in Basilicata a Miglionico. Con certezza questo itinerario può da subito costituire un prezioso valore economico di natura turistica e religiosa per i territori interessati, questo il pensiero condiviso bene anche dal dott. Pietro Macaluso, sindaco di Petralia Soprana che sostiene l’evento, in uno all’Amministrazione tutta. Aidone, in particolare, è un immenso serbatoio archeologico, pregna di religiosità antica sino al Cristianesimo cattolico romano: da Morgantina col suo teatro greco alla leggenda su papa Leone II che lo narra nativo del luogo, dal patrono San Lorenzo martire con bolla di papa Clemente VII.

Non disperdere quindi il potenziale valore economico di queste importanti risorse del patrimonio collettivo e istituire il “Cammino di Fra’ Umile da Petralia” quali primo viatico di una nuova Aidone, è il punto cruciale del convegno per una cittadina che, tra un convento e undici edifici di culto sparsi nei sette quartieri, è nel suo insieme straordinariamente devota alle norme cattoliche: su sei ricorrenze annuali cinque sono sacre. E questo, le particolari bugne della chiesa barocca di San Domenico (1465) note come le “punte di diamante”, con l’altare maggiore in legno dipinto a mano dell’altrettanto barocca chiesa di Santa Maria delle Grazie (1618), nonché il santuario di San Filippo, unitamente agli antichi palazzi che testimoniano le immigrazioni lombarde e ricordano la presenza dei Normanni, come pure l’incantevole bosco in un’uno con quelli di Piazza Armerina, Enna e Valguarnera, costituisce materia per un sicuro sviluppo economico sinergico della fede, del paesaggi, della storia sepolta (la Polis) e della storia viva (Filippo Cordova, aidonese, grande statista e Ministro del governo Cavour). E’ un impegno che riveste particolare importanza soprattutto per i temi della religiosità sacra, del turismo culturale e dell’economia locale.

Nino Costanzo
Foto by Filippo Trovato