Madonnari di Sicilia a Nicosia

Il connubio tra arte e religione ha prodotto alcuni tra i migliori capolavori che possiamo fino ad oggi ammirare. Si pensi, esempio massimo, alla Cappella Sistina michelangiolesca. La raffigurazione della trascendenza ha sempre rappresentato, nella storia dell’arte e dell’uomo, un qualcosa di rilevante importanza. La raffigurazione di quel “noumeno” kantiano, antropomorfizzandolo, ha portato l’Uomo a rapportarsi meglio con la sua sfera spiritica e trascendente. Siamo esseri pensanti e ci distinguiamo dagli animali anche per il fatto di riuscire a creare o a credere (ognuno la pensi come meglio vuole) a un aldilà e a un Ente metafisico supremo quale Dio e da ciò tutta una religione. La religione quindi, nella sua purezza e senza interferenze o ingerenze, non è “oppio dei popoli” ma la migliore manifestazione dell’Uomo. La religione cristiana, basata proprio su un culto di un Dio fatto Uomo, diventa il non plus ultra di un ponte tra immanenza e trascendenza. Implicitamente stiamo ripercorrendo la triade hegeliana dello spirito assoluto: arte, religione e filosofia. E quando questi cardini si uniscono formano uno sposalizio unico e inimitabile. Nel piccolo Nicosia è un ottimo esempio con le sue 100 chiese e i 3 santi (forse 2 dato che sulla figura di papa Leone II ci sarebbe molto da dire). Ma anche nei piccoli gesti, come una processione o una manifestazione artistica con tema la religiosità, il paese si arricchisce e riesce a vivere pienamente (ormai manteniamoci con Hegel) lo “spirito assoluto”. In occasione delle festività della Madonna dell’Aiuto, che culmineranno proprio in una processione per le vie di Nicosia, la delegazione di Nicosia della Confcommercio e Mega Pixel bottega di pubblicità organizzano la prima edizione del concorso internazionale “Madonnari di Sicilia”. Ora il lettore si starà chiedendo cosa sia il Madonnaro e a che giova tutto il preambolo di poc’anzi. Il Madonnaro è innanzitutto un artista di strada. Questo termine è probabilmente di origine centro italiana e designa quegli artisti che sulle strade disegnano temi sacri, soprattutto Madonne. Questa tipologia di arte sarebbe presente in tutta Europa già alla fine del basso Medioevo. Ma a causa dell’umiltà del materiale allora impiegato, nonché il fatto che con le piogge e gli agenti atmosferici tutto sbiadisce per scomparire, non abbiamo grande traccia di tali opere. Oggi, fortunatamente, è rifiorita questa particolare arte (quindi la manifestazione nicosiana ha anche il merito della riscoperta di questa interessante tradizione). L’umiltà degli oggetti impiegati un tempo (carbone, sassi e così via) è stata sostituita dalla praticità dei gessetti. E oggi sono presenti anche nomi “di grido”, degli artisti madonnari famosi e che avremo la fortuna di vedere all’opera in occasione di questa manifestazione. E la sacralità abbraccia anche il sociale, grazie al tema su cui gli artisti, e non solo, potranno sbizzarrirsi e, soprattutto, riflettere “La Madonna, un esempio di donna ma soprattutto di mamma. La dolcezza non merita violenza”. Penso sia superfluo sottolineare l’importante tema proposto e quindi lodare pienamente gli organizzatori per aver portato all’attenzione questo interessante mix tra religione e attualità, nonché problematica sociale. Il concorso si aprirà sabato 15 settembre con la benedizione dei gessetti e proseguirà anche durante la notte culminando nella premiazione. E poi, proprio come un tempo, “uscire di scena” e permettere alla processione di diventare protagonista. Ma attenzione, non sarà un’uscita di scena e basta. Sarà, anzi, una nuova discesa in campo perché tutto ciò che avverrà in quei due giorni resterà sicuramente scolpito nella mente di ogni fortunato spettatore.

Alain Calò