Aggressioni in ambiente sanitario, sindacato Cisl FP Enna: urge presenza fissa tutori dell’ordine

Negli ultimi anni si è riscontrato un aumento dei casi di aggressione verbale e fisica nei confronti dei lavoratori dei Presidi Ospedalieri dell’ASP di Enna.

Mentre negli anni trascorsi il Servizio Sanitario Nazionale si fregiava di essere ai migliori livelli qualitativi del mondo, oggi, anziché affinare tale prestigioso primato, sono sempre più frequenti notizie sconcertanti riguardanti aggressioni nei confronti di chi “per vocazione e professione” dedica il proprio tempo e fatica alle necessità di cura e salute del prossimo.

Le aggressioni dovrebbero essere identificate come evento sentinella dalla propria Direzione aziendale, invece, molte aggressioni non sono neanche riconosciute come tali.

Paradossale il fatto che invece di essere grato a chi si sta prodigando per aiutarci, fra evidenti difficoltà, esso sia oggetto di pesanti attacchi. Da recenti studi sul fenomeno sembra emergere che il 66% degli operatori ha subito violenze verbali o fisiche sul lavoro, nei Pronto soccorso e nel 118 si arriva all’80%. Addirittura nei reparti di Psichiatria/SERT e di Pronto soccorso/118 si sono verificati casi di aggressione da cui è scaturita invalidità permanente o decesso. Un’ulteriore analisi regionale evidenzia che la percentuale di aggressioni sia fisiche che verbali si incrementa in modo esponenziale nel Sud e nelle Isole. Ma è tutta la Penisola ad essere toccata dall’emergenza con una media di 10 episodi al giorno.

A parere della CISL FP questa esponenziale recrudescenza di aggressioni coincide con il definanziamento del SSN, con le conseguenti carenze di risorse umane e organizzative delle quali i Direttori Generali devono farsi carico essendo responsabili della sicurezza dei propri dipendenti, in primis, applicando normative e raccomandazioni già esistenti e adoperandosi oltre che con l’implementazione dei sistemi di vigilanza anche con l’adozione di misure idonee ad arginare il sovraffollamento dell’ utenza. Il tema del sovraffollamento è strettamente legato al Pronto Soccorso e al taglio delle risorse e dei posti letto che parrebbe dalle varie indagini statistiche condotte, il reparto con il più alto tasso di aggressioni verbali e fisiche.

La CISL FP da sempre vicina ai bisogni di ogni lavoratore, intende fornire il proprio contributo a cautela dei tanti operatori esposti. Diversamente da altre attività o iniziative, dove ad esempio si forniscono corsi di arti marziali per la difesa, noi non vorremmo mai vedere la sanità trasformata in un ring occorre, invece, operare immediatamente con i Manager delle Aziende sanitarie, con specifici tavoli tecnici che investano i rappresentanti di categoria gli RSPP (responsabili della sicurezza) in ambito locale per porre in essere, immediatamente, tutte le misure idonee, nelle more che il Legislatore ponga in essere i dovuti strumenti normativi.

La CISL FP chiede inoltre, urgentemente, la presenza fissa di misure di controllo e dei tutori dell’ordine e forze di polizia nelle adiacenze dei Pronto soccorso e formare adeguato personale che si occupi di accoglienza, fornendo le giuste indicazioni con approccio dedicato e umano e senza che venga gravato da altre attività.

Palese che occorre procedere, inoltre, all’assunzione del personale necessario poiché i continui tagli ragionieristici sulla spesa sanitaria, non solo non hanno portato ad alcuna economia, ma hanno reso sempre più esasperato ed oggi pericoloso, lo svolgimento delle proprie attività lavorative, specie quelle tra le più nobili e meritevoli di tutela, quali il dedicarsi agli altri per salvare vite umane.

Comunicato stampa a cura del Coordinatore Sanità CISL FP Enna, G. Luca Vancheri