Leonforte. E fu della gallina l’urina

A Leonforte è uso allertarsi per due gocce d’acqua. E’ giusto; essendo le caditoie occluse (lo dicevano pure i Fratelli d’Italia prima che er meglio di loro diventasse sindaco), la Tagliata ostruita dall’edilizia selvaggia di “quelli prima di noi”, molte case, con annessi veroni in bilico, le scuole insicure e le strade avvallate per sospetta infiltrazione; è giusto così. Tanta solerzia è d’obbligo per chi deve tutelare la comunità. La gente non lo capisce perché il latino non è di tutti, ma è solo per il bene loro che l’ospedale riapre con tutte le carenze di prima e in più Chirurgia, è per il bene loro che si chiude la scuola invece che metterla in sicurezza come eventuale/necessario punto di raccolta in caso (speriamo mai) di calamità e sempre per il loro bene che si delimita, con una plastica arancione già erosa dalle intemperie, un tratto di strada con caduta massi e poi si spera che non ne cadano più. L’Amministrazione lavora di Fino per garantire il meglio ai leonfortesi non ancora emigrati e la cosa si apprezzerebbe pure se il Primo Cittadino lo postasse il lingua.
Piove governo ladro si sarebbe detto in altri tempi ora è meglio tacere perché Lui ci guarda. Cialtronerie mentre fuori piove, ancora e ancora e Ducis in fundo salutiamo con preghiera che i lavori in Via Mercede, aperti anni e anni addietro e le tante, tantissime, manutenzioni ordinarie per garantire il non annegamento in caso di due gocce d’acqua rientrino nelle priorità della fresca Amministrazione.

Gabriella Grasso