Leonforte. Università Popolare su salvaguardia beni monumentali

Leonforte. Lunedì pomeriggio l’Università Popolare ha accolto e sottoscritto le lettere al sindaco di Leonforte sulla salvaguardia e del bassorilievo “Correria” di via Collegio e della scritta “Piano della Scuola” di via Volta e delle tombe monumentali del cimitero.
“Andando un pò in giro per la visita ai defunti nel nostro Cimitero, molti soci dell’Università Popolare di Leonforte siamo stati colpiti dai tanti foglietti bianchi attaccati a molte sepolture, antiche o abbandonate, che avvertono i proprietari che in mancanza di rinnovo della concessione il lotto sarà assegnato a nuovi richiedenti.
Come associazione per la tutela del nostro patrimonio artistico ci preoccupa che alcuni di questi fogli siano anche su tombe che possiedono indiscussi pregi di carattere storico e artistico e magari non hanno più chi se ne occupi, il che fa presagire che sia possibile che vengano demolite nell’inconsapevolezza del loro pregio, come è avvenuto in passato. Sarebbe uno scempio irreparabile del nostro patrimonio artistico monumentale.
Il Cimitero, oltre alla sua funzione per i defunti, è anche un grande serbatoio di storia, arte, bellezza, che va preservato e valorizzato”. In merito a quanto sopra scritto la dottoressa Maria, ex vice sindaca, ha chiarito che un censimento sulle tombe monumentali già avviato servirà a tutelarle e ha chiarito che una norma attualmente vigente obbliga i nuovi affittuari al mantenimento della tomba artistica. Delle cripte della chiesa Madre e di quelle di santo Stefano ha parlato il dott. Crimì e di MICHELE CAPRA Sindaco di Leonforte dal 9.11.1883 al 10.11.1889 ha raccontato la professoressa Giovanna Maria.
Michele Capra appartenente ad una potente e ricca famiglia di proprietari terrieri venne nominato il 9 novembre 1883 sindaco, ultimo di investitura regia. Fu un amministratore illuminato e fattivo la cui operatività fu favorita dai fondi che la legge sugli espropri dei beni ecclesiastici prevedeva a favore dei Comuni. Fu durante la sua sindacatura che venne ripresa la questione della costruzione del cimitero comunale, opera iniziata nel 1845 e poi abbandonata per mancanza di fondi.
Su sollecitazione e interessamento del sindaco Capra, i lavori ripresero nel 1884 e già un anno dopo portati a termine.
Il sindaco teneva particolarmente affinché Leonforte avesse un Cimitero che destasse l’invidia degli amministratori dei paesi viciniori e per questo coinvolse suo fratello gemello architetto Ferdinando che lo accontentò in tutto progettando un cimitero monumentale. Fu sempre su sua iniziativa che il Corso Umberto venne lastricato con pietra lavica nel tratto che va dalla Matrice fino a Piazza Margherita e che venne sistemata la via Calderai e demolito l’arco del Collegio di Maria.
Il sindaco Michele Capra fu molto attento anche all’istruzione dei suoi amministrati e per combattere l’analfabetismo comprò per 35.000 lire l’antico palazzo Gussio destinandovi le scuole elementari maschili, in quel tempo frequentato da 500 alunni compresi gli adulti analfabeti che frequentavano il corso serale.
Per il Regio Ginnasio l’amministrazione Capra acquistò l’edificio detto delle “ Anime del Purgatorio” sito, come il palazzo Gussio, in via Portella che venne reso razionale e adatto per un scuola dal direttore Castro.
Non vennero nemmeno trascurati i problemi di natura igienica, infatti venne individuata e comprata dal Comune un’area “dietro la Croce” su cui nel 1886 venne costruito il Macello che risolse il problema della macellazione degli animali che prima d’allora avveniva in locali di fortuna e antigenici.
Michele Capra, oltre che amministratore efficiente e altruista, fu anche una persona religiosa e caritatevole. L’elevazione a Parrocchia della Chiesa dell’Annunziata (1884) – nella foto – fu un avvenimento che volle onorare con la sua partecipazione nella qualità di Sindaco donando dei paramenti e alcuni arredi
sacri. Il suo nome di benefattore figura anche nelle “carte” della Chiesa di San Francesco alla quale donò una preziosa reliquia del Santo di Paola che però non si sa che fine abbia fatto.

Gabriella Grasso