Sanità. Guerra tra Enna e Nicosia? Semplicemente vergognoso!

Scrivo da diverso tempo in un giornale che ha nel suo nome quello di “Enna”. Vivo in una provincia che si chiama Enna. Ho sempre apposto quella sigla, EN, accanto al nome del mio paese, Nicosia. Posso dire da oggi chiaramente che mi vergogno. Mi vergogno che alcuni rappresentanti di un comune “capo” della provincia abbiano fermamente scritto una lettera in cui forte si sente il respiro dell’ “io sono io e voi non siete…”. Ma spero che quando facevate questo ragionamento, puntando il dito verso il “voi non siete…”, quel dito era puntato verso uno specchio che rifletteva la vostra immagine. Perché l’attacco giunto nei confronti della comunità non rende, innanzitutto, giustizia dinnanzi agli onesti cittadini, la maggioranza, che rappresentate. Provincia di Enna nata solo per un gioco storico della fortuna e non per chissà quale merito, perché se è un merito l’altezza, sappiamo bene quale sia il controcanto dalle nostre parti sull’altezza. Tanto alto… non continuo. Ovviamente non voglio offendere, perché l’offesa dinnanzi ad un simil gesto è sempre un complimento. Ma come disse Fra’ Cristoforo “Verrà un giorno”.
Esatto. Verrà un giorno in cui questa guerra tra poveri cesserà e finalmente, come canta Lucio Dalla, “qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età”. Verrà un giorno in cui, come la Regina che ebbe bisogno della vicina, anche voi ennesi, che avete scritto quelle ignobili parole, potreste bussare alla nostra porta. Non so con quale dignità possiate bussarla. Ma la troverete, comunque, aperta. Perché per fortuna, noi Nicosiani siamo diversi. Per fortuna il collegio Nord di questa Provincia sa essere umana e soccorrere nel momento del bisogno. Forse è troppo umana per questa Provincia. Perché allora non richiedere alla Regione, anzi al mondo intero, di separarci da questo cordone ombelicale che chi parla a nome di Enna ha reciso violentemente. Se questa è l’antifona allora sarebbe proponibile una raccolta di firme per chiedere a gran voce, qualora questo territorio si ritrovi nuovamente all’interno di questa provincia e quindi votare un unico rappresentante, il rispetto e quindi le scuse e quindi l’indipendenza da questa provincia che ha, per bocca di pochi, ancor prima di Trump, costruito un muro di odio verso tutti i popoli “più bassi” (secondo loro dato che stanno sul cucuzzolo della montagna!). Mi dispiace comunque per tutti gli ennesi, la maggioranza, che sicuramente non hanno approvato neanche una virgola di quella lettera e che ad oggi sono solo “vittime” di una guerra tra poveri.
Alain Calò

Questa la lettera a firma del Presidente del Consiglio Comunale di Enna, Ezio De Rose, d dell’Assessore alla Salute, Dante Ferrari, del Comune di Enna, che si riporta per dovere di cronaca, indirizzata al Commissario ASP di Enna, al Prefetto, all’Assessore regionale alla Salute:
Adesso la misura è veramente colma ma si sono soprattutto e definitivamente esaurite la pazienza e la disponibilità con le quali, anche per doveroso garbo istituzionale, ci siamo da sempre interfacciati con il Management ospedaliero.
Abbiamo volutamente sempre evitato che si potesse scatenare tra i quattro ospedali della provincia di Enna una inutile ed improduttiva guerra tra poveri, ma oggi, alla luce di una scellerata ed irresponsabile disposizione di servizio della quale a breve tratteremo, non possiamo più consentire che l’unico ospedale della provincia, produttivo ed in grado di assicurare per tutto il territorio provinciale le urgenze ed emergenze H24, venga così mortificato ed ancora una volta diventi il polmone di ossigeno per chi viceversa si trova in uno stato di assoluta ed agonizzante perdita.
Andiamo ai fatti:
con disposizione di servizio odierna, n° protocollo 368043, a firma del Commissario straordinario Dott. Salina, del Direttore sanitario aziendale Dott. Cassarà, del Dirigente responsabile ad interim del Servizio Risorse Umane Dott.ssa Farruggio e del Direttore della U.O.C. di Radiologia Dott. Alberghina, si dispone che due tecnici in servizio presso la Radiologia di Enna, a far data dal 16/11/2018 e per giorni 30, con decorrenza immediata, presteranno servizio presso la U.O.C. di Radiodiagnostica del P.O. di Nicosia.
Un atto di una gravità e di una irresponsabilità inaudita a conferma di una logica reiterata ma non più giustificabile secondo la quale l’unico Ospedale della provincia di Enna e cioè l’Umberto I°, produttivo e pronto per qualsiasi emergenza-urgenza, deve continuare ad essere mortificato ma soprattutto spremuto attraverso l’utilizzo di risorse proprie che, con provvedimenti scellerati quale quello di cui sopra, consentono il mantenimento in vita di strutture ospedaliere assolutamente improduttive ed agonizzanti.
Abbiamo nei mesi scorsi ripetutamente incontrato il Management ospedaliero sottoponendo allo stesso e soprattutto ai suoi più stretti collaboratori che da parecchi ormai mortificano la sanità ennese, diverse criticità locali rispetto alla risoluzione delle quali sono state date il massimo della disponibilità e della collaborazione anche con la precisa volontà di non alzare volutamente i toni.
Ed il tutto sebbene la Cittadinanza si rivolgesse a noi quotidianamente alla luce del persistere immodificato se non anzi più accentuato, di problematiche incresciose quali la gestione del CUP, la chiusura del reparto ORL, la cronica mancanza di Primari all’interno di parecchie UU.OO.CC. , la impossibilità che un servizio di endoscopia digestiva potesse funzionare H24, la indisponibilità di adeguato personale all’interno delle sale operatorie mentre negli altri ospedali lo stesso personale non viene utilizzato e potremmo ancora continuare con la pediatria di Enna il cui personale medico nelle ore notturne non copre più neanche le urgenze in Pronto soccorso.
Ciò dimostra la incapacità decisionale e procedurale di un Management che evidentemente preferisce forse prendere ordini esclusivamente dalla politica o più precisamente solo da alcuni Parlamentari e/o da alcuni Sindaci/Consigli comunali piuttosto che andare incontro alle reali e quotidiane esigenze di tanti pazienti ennesi che, oggi più che mai, sono costretti ad andare fuori provincia anche per banalissime prestazioni sanitarie.
Non siamo più disposti a tollerare ciò; non possiamo e non vogliamo più consentire lo scempio ed il depauperamento di un ospedale, quello della Città di Enna, che, se forse lei Dott. Salina non sa per ovvie ragioni personali, cosa ha rappresentato negli anni nell’intero territorio regionale, lo stesso non può certo dirsi per qualche suo strettissimo collaboratore sanitario che, viceversa, conosce bene la storia dell’Umberto I° !!!
Nessuno, né tanto meno Lei Dott. Salina, può permettersi disposizioni di un tale tenore a nocumento del nostro ospedale; e perchè non ha al contrario previsto che le esigenze della Radiologia di Nicosia potessero essere soddisfatte attraverso procedure alternative quali le prestazioni aggiuntive che peraltro sono attualmente da lei utilizzate per mantenere in vita un altro ospedale ed un altro reparto altrettanto agonizzante quale la Chirurgia ed il DEA di Leonforte, Nicosia e Piazza Armerina?
Le risorse di Enna non si toccano per nessun motivo; vanno utilizzate solo per il nostro ospedale.
Piuttosto si adoperi per risolvere in loco le tante criticità di cui sopra rispetto alle quali se, dopo tanti mesi le stesse rimangono assolutamente irrisolte, sarebbe bene che lei cominciasse a pensare di rivedere la strategia di intervento così improduttivamente ad oggi messa in campo in uno ai suoi brillantissimi collaboratori.
Se risulta per lei e per i suoi collaboratori valido il principio dell’ ordine di servizio per affrontare le carenze di personale, come mai non ha utilizzato analogo provvedimento per integrare le funzioni dei Medici pediatri attraverso l’utilizzo di stesso personale dei PP.OO. di Nicosia e Piazza Armerina ed anche per l’utilizzo del personale di sala operatoria dei PP.OO. di Piazza Armerina, Nicosia e Leonforte allo scopo di integrare l’organico cronicamente carente del complesso operatorio dell’Umberto I°?
Restiamo pertanto in attesa di suoi immediati e conseguenziali provvedimenti e cioè la revoca immediata dell’ordine di servizio odierno e di quello della pediatria in assenza delle quali metteremo in moto, in uno all’Amministrazione ed al Consiglio comunale di Enna, inziative di protesta e rivendicazione forti che potranno culminare, con il coinvolgimento dell’intera Cittadinanza, nell’occupazione degli Uffici della Direzione manageriale.


Da parte della UIL FPL richiesta di annullamento in autotutela delle disposizioni di servizio
La scrivente Segreteria Provinciale Uil FPL Sede Provinciale di Enna, in persona del Segretario con delega alla sanità,, Gaetano Faraci, con riferimento all’ordine di servizio, di cui in oggetto, relativo alla mobilità d’urgenza di n. 2 tecnici di radiologia del P.O. Umberto I di Enna presso il P.O. Basilotta di Nicosia
Premesso che l’art. 18 del CCNL, Comparto Sanità del 20.09.2001, integrativo del 07.04.99, al comma 2, prevede: “rientra nel potere organizzatorio dell’azienda l’utilizzazione del personale nell’ambito delle strutture situate nel raggio di dieci chilometri dalla località di assegnazione del dipendente stesso. Detta utilizzazione è disposta, previa informazione ai soggetti di cui all’art. 9, comma 2 del CCNL 7 aprile 1999”.
-che il successivo comma 3 distingue la mobilità interna in mobilità di urgenza e ordinaria;
che la Mobilità di urgenza:
1) è volta a soddisfare le esigenze funzionali delle strutture aziendali in presenza di eventi contingenti e non prevedibili;
2) ha carattere provvisorio, essendo disposta per il tempo strettamente necessario al perdurare delle situazioni di emergenza e non può superare il limite massimo di un mese nell’anno solare salvo consenso del dipendente. La mobilità di urgenza può essere disposta nei confronti dei dipendenti di tutte le categorie;
3) richiede la informazione preventiva ai soggetti di cui all’art. 9, comma 2, del CCNL 07.04.1999;
Considerato che, nel caso che ci occupa, non ricorrono i presupposti di legge ed in particolare la contingenza ed urgenza e la non prevedibilità delle esigenze funzionali del P.O. interessato, trattandosi , piuttosto, di una carenza strutturale di personale dovuta al mancato avvio e completamento delle procedure di reclutamento del personale, già autorizzato da Gennaio 2018 dall’Assessorato;
Tanto premesso, con la presente si Invita e si Diffida Codesta Asp, in persona del legale rapp.te p.t., ad annullare in autotutela, previa sospensione della sua efficacia con decorrenza immediata, la disposizione di servizio in oggetto, sicchè palesemente illegittima e fortemente lesiva dei diritti dei lavoratori interessati., i quali non possono pagare le inefficienze burocratico/ amministrative di Codesta ASP:..
Con riserva di ogni ulteriore azione a difesa dei diritti dei lavoratori, nella perduranza di tale situazione di grave illegittimità.