Contestano i turisti in visita a Morgantina e al Museo di Aidone

Aidone. Sabato 24 novembre scene di indignazione e rabbia da parte di turisti in visita a Morgantina e al Museo di Aidone.

A Morgantina, turisti smarriti alla ricerca di segnaletica indicante un possibile percorso o un itinerario consigliato. Ma non trovando nulla di ciò, hanno girovagato nelle aree delimitate dalla recinzione, imbattendosi nei resti dei muri delle antiche costruzioni di Morgantina coperti da teli protettivi inguardabili e in cataste di materiale rinvenuto durante gli scavi, nella fattispecie cumuli di tegole in terracotta, a fianco di cumuli di materiale in plastica abbandonato.
Avvistati alcuni cartelli in lontananza finalmente si dirigono verso quello che ritengono possa dare loro delle indicazioni e una chiave di lettura del sito.
Purtroppo rimangono delusi, trovano i cartelli completamente bianchi senza alcuna traccia delle vecchie didascalie ormai consumate dal tempo.
Prima uno, poi due, tre … tutti i cartelli sbiaditi e illeggibili.
Si recano dai custodi alla ricerca di qualche depliant, di un foglio illustrativo, di qualsiasi cosa possa aiutarli a comprendere l’importanza storica e culturale di quello che si presenta ai loro occhi.
Niente.
I custodi disarmati allagano le braccia, non possono fare niente per aiutare i turisti … provano a spiegare che la regione non ha fondi, che i soldi dei biglietti non vanno più al Comune e quindi neppure il Sindaco può fare nulla.
Questo è quanto è accaduto a Morgantina, sotto gli occhi di Tonino Palma, imprenditore di Enna e coordinatore del Tavolo del Partenariato Centro Sicilia, il quale riferisce.
“Sabato ho accompagnato degli amici a visitare Villa del Casale e da li abbiamo fatto il biglietto unico per visitare anche Morgantina ed il Museo di Aidone.
A Morgantina sono rimasto sconcertato, un sito tra i più importanti della Sicilia, testimonianza di millenni di storia, della presenza dei primi abitanti della Sicilia, con tracce che vanno dai Siculi ai Greci, ai Romani, ricco di ritrovamenti che lasciano incantati i visitatori, il teatro, l’agorà, gli edifici pubblici, le abitazioni private con relativi mosaici, le fornaci, le fontane, i santuari … tutto interessantissimo ma privo di segnaletica, di pannelli informativi e senza possibilità di reperire alcun depliant.
Luoghi fantastici in stato di abbandono con tutti i cartelli presenti illeggibili.
Incredulo mi sono recato a chiedere spiegazioni all’ingresso e li ho incontrato altri turisti che mi hanno preceduto e protestavano, chi vivacemente e chi con sarcasmo: “Veramente chiari i cartelli che avete apposto … così chiari che non riusciamo a leggere nulla!”. “È una vergogna … di chi è la responsabilità? Non è possibile tenere così un luogo così bello ed importante!” “Non avete neanche un depliant … “.
Poi incontro gli stessi turisti al museo che si lamentavano della mancanza di opuscoli, depliant o altro materiale utile, ma almeno qui hanno trovato i cartelli interni leggibili.
La riflessione che faccio è che non è possibile tenere in queste condizioni un patrimonio che ci invidia il mondo intero, sebbene tutti concordiamo sull’importanza del turismo, promuoviamo e assistiamo a grandi convegni e seminari sul turismo, cerchiamo di capire come poter attirare visitatori e trattenerli oltre quel limite del “mordi e fuggi” e poi … ci perdiamo in cose che, pur nella loro semplicità e nel loro modesto impatto economico, creano delle conseguenze così negative che rischiano di compromettere l’immagine del territorio e di causare ripercussioni che ricadono su tutti gli operatori del settore.
Sarebbe opportuno che i Sindaci, le istituzioni locali, la Soprintendenza, le Guide Turistiche, i Parlamentari, gli Amministratori locali, si facciano carico di fare le dovute pressioni nei confronti della Regione, dell’Assessore, del Responsabile del sito, per far capire loro che per noi questa è la vera ricchezza, questo rappresenta il nostro sviluppo e la nostra identità storica e culturale, dovrebbe essere nel contempo l’immagine che vorremmo proiettare al mondo e invece ci dobbiamo vergognare per il disinteresse e lo stato di abbandono in cui viene lasciato”.

n.d.r.: la nostra collaboratrice di Aidone, Franca Ciantia così commenta:
Purtroppo non si può non concordare, una storia vecchia di degrado che in questi ultimi due anni ha raggiunto il suo momento più basso! Meriti e onori di questa situazione si perdono nei rimbalzi di responsabilità che si palleggiano assessorato regionale, soprintendenza, direzione del sito… tutti colpevoli, nessun colpevole e intanto la situazione continua a peggiorare!