Soccorso gruppo Boy Scout di Valguarnera con il loro pulmino sorpresi dall’abbondante nevicata nel territorio comunale di Bronte

Valguarnera. Sorpresi alla vigilia dell’Epifania da una grande tormenta di neve, il clan del gruppo Scout di Valguarnera, riesce senza non poche difficoltà a tirarsi fuori dal pericolo, grazie soprattutto alla loro tenacia e allo spirito di abnegazione del custode della struttura che li aveva alloggiati. Un’avventura finita bene, ma costellata indubbiamente anche da momenti di paura. Il gruppo composto da 3 adulti e 11 ragazzi dai 17 a 22 anni si trovava da qualche giorno nei pressi di Bronte, nel rifugio “la Casa della Fraternità “, in località Rocca Calanna, per il classico campo invernale della durata di tre giorni, 3-4-5 gennaio, quando il loro rifugio, verso le 12,30 viene sommerso nel giro di pochi minuti, da una violenta bufera di neve. I ragazzi e i loro capi cercano subito la via di scampo, ma purtroppo i mezzi di trasporto, seppur provvisti di gomme termiche, ovvero un pulmino con 9 posti e un’autovettura, rimangono bloccati dalla grossa quantità di neve caduta, nonostante muniti di catene a bordo. Allarmati dalla situazione, considerato che continuava a nevicare copiosamente e la strada di accesso era già ricoperta da una coltre di oltre 50/60 centimetri, i capi scout decidono di avvertire la protezione civile del Comune di Bronte, chiedendo se era possibile liberare in qualche modo la strada di accesso alla struttura. Ma non succede nulla, perché nonostante le condizione termiche di grande precarietà, ci siamo sentiti rispondere- afferma il capo gruppo Rosario Palermo- che non era possibile l’intervento, asserendo che avrebbero effettuato un soccorso immediato solo se qualcuno del gruppo si fosse trovato in uno stato di emergenza e consigliandoci anzi, di abbandonare la struttura e lasciare i mezzi nel piazzale del rifugio”. Fortunatamente i ragazzi e i capi Scout rintanati all’interno stavano tutti bene, l’unico disagio era quello di non potersi più riscaldare con la stufa a gas e anche il cibo cominciava a scarseggiare. Ma come nelle più belle fiabe verso le 13, arriva un Angelo custode, di nome di fatto, il Sig. Piero Lupica Cristo, che li aveva accolto due giorni prima. “Il Sig. Piero con molto ottimismo- racconta Rosario Palermo- ci ha subito proposto che con un pò di buona volontà e qualche pala era possibile riuscire a tirare fuori i mezzi e tornare a casa in serata, a patto che da quel momento, sia i ragazzi del gruppo scout assieme a lui, si mettessero a spalare la neve per liberare la strada per il passaggio delle autovetture. Ma non è stato semplice. L’impresa più ardua è stata quella di fare risalire il pulmino, che essendo più pesante aveva maggiori difficoltà a muoversi. Quando sembrava che l’operazione andasse a buon fine, succede un altro imprevisto, si rompono le catene. Alle 16.30 circa, dopo oltre 4 ore dalla chiamata, arriva la protezione civile con un mezzo trazionato e il comandante dei carabinieri che si mettono a disposizione aiutandoci a montare le nuove catene acquistate in paese. Da questo momento il passaggio diventa libero per arrivare sulla strada principale dove c’erano i nostri mezzi che ci portavano a casa, dopo che tutti noi e il signor Piero, sotto una tormenta di neve e con una temperature di – 3 gradi, avevamo scavato per 3 ore un sentiero sulla neve che ci consentiva liberare la strada d’accesso lunga 400 metri e coperta da circa 50/70 centimetri di neve. “Ringraziamo certamente l’intervento dell’Arma dei Carabinieri e della Protezione Civile di Bronte per il loro supporto- conclude Rosario Palermo- ma il vero eroe nascosto di questa vicenda è il nostro caro Sig. Piero a cui gli siamo particolarmente grati, e soprattutto i nostri ragazzi che con entusiasmo e determinazione sono riusciti in un impresa che sembrava impossibile.”

Rino Caltagirone