Malati di Alzheimer, mancanza di linee guida, si cerca collaborazione con l’Asp di Enna

Il direttivo provinciale dell’Aima, presieduto da Giuseppe Micali si è riunito giovedì pomeriggio per discutere sulla denuncia presentata da Paolo Nasonte ai carabinieri a causa della dimissioni del padre Attilio da Villa Maria di Leonforte senza un giustificato motivo da parte della commissione del distretto di Agira. Per l’occasione erano presenti il vice presidente Alfonso Aguglia, le psicologhe Fabiola Rossetto e Desirèe Leonardo, il dottor Paolo Mineo, responsabile Aima di Leonforte, e Paolo Nasonte. In una fase successiva è stato invitato a partecipare il neurologo Claudio Millia, direttore del Centro Diurno Alzheimer del Chiello di Piazza Armerina per alcuni chiarimenti di carattere scientifico. Paolo Nasonte ha consegnato una copia della denuncia fatta ai carabinieri di Enna, la documentazione del padre Attilio, che ha 82 anni, le risposte negative avuta dai tre medici denunziati circa le motivazioni sulla dismissione del padre Attilio da villa Maria. E’ stato sottolineato che è inconcepibile che un utente richieda delle spiegazioni alle dimissioni del genitore e nessuno risulterebbe avergliele date tanto è vero che è scattata la denuncia. Oppure l’invio presso il Centro UVA per avere chiarimenti certi circa lo stato di salute del malato e quello che è necessario per poterlo assistere. Il problema di fondo, che è venuto fuori dalla denuncia di Paolo Nasonte è che allo stato attuale non esistono linee di indirizzo o vere e proprie linee guida nella fase di accesso, ricovero dimissioni di pazienti al nucleo Alzheimer di Leonforte a disposizione di tutti gli utenti seguendo criteri di trasparenza. In verità queste linee guida dovevano essere tracciate già nel 2014 quando il fenomeno Alzheimer è esploso in provincia di Enna ed oggi si contano più di mille malati. L’ex direttore generale Fidelio ed il commissario Salina hanno completamente ignorato il problema delle demenze e il miglioramento del Centro diurno Alzheimer del Chiello, ora si spera che il neo commissario, a breve direttore generale, Francesco Judica possa dare una svolta decisiva per evitare che succedano episodi come quello capitano ad Attilio Nasonte. Infatti risulta molto strano che dopo un anno di ricovero, alla richiesta di sapere chi deve formulare o confermare la diagnosi di acceso, gli venga risposto che l’unica struttura deputata è l’Uva, che opera presso il Centro Diurno Alzheimer di Piazza Armerina, questo avrebbe dovuto essere fatto prime, prima che Attilio Nasonte fosse ricoverato a villa Maria. L’Aima provinciale si chiede come mai nel 2014 era prevista una attivazione per l’accesso ai moduli Alzheimer /Disabili operanti presso la RSA Villa Maria, tramite l’attivazione della UVA e della UVM, procedura che sarebbe stata cambiata nel 2015 dalla Direzione di allora guidata dalla dr.sa Fidelio? L’Aima provinciale invita la Direzione ASP ad un incontro per definire una problematica che investe centinaia di malati e relative famiglie ma che soprattutto impegna risorse economiche pubbliche, allo scopo di definire percorsi chiari che garantiscano la massima trasparenza ed appropriatezza sia nella fase di ricovero, nell’attenta analisi di quanto venga erogato ai malati e l’accompagnamento nella fase di dimissione.