SP7/A: Una falsa vittoria

Risposta ad un post, non più esistente, poco dopo annuncio chiusura SP 7/a

Il 4 febbraio a Mulinello si è tenuto un summit fra i sindaci ed i presidenti del Consiglio di Leonforte, Assoro, Nissoria e Valguarnera e Enzo Marchingiglio, in luogo dell’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone.
Tema del summit la SP7/A da qualche tempo chiusa, ma non troppo, al traffico veicolare.
Il gruppo rappresentativo dei comuni interessati alla percorribilità di quell’importante arteria di transito, ha presentato un documento sulla necessità di intervenire urgentemente per ovviare a un disagio non più sostenibile. Già il 19 settembre del 2018 la delibera per il patto del Sud aveva stanziato 350.000 euro per i lavori di messa in sicurezza e riqualificazione della SP7/A; a dicembre però, non avendo eseguito nessuno dei lavori il Commissario del Libero Consorzio ordinava la chiusura momentanea della strada mentre Palermo prometteva un’azione repentina, “subito dopo le feste natalizie”. Sono passati due mesi da allora e nulla ancora è stato fatto perché il bilancio regionale è bloccato.
La cittadinanza però stia serena perché come promesso le buche saranno tappate ( con il cemento?) e la strada sarà di nuovo aperta. Così ha detto il dott. Marchingiglio.
Sono state presentate interrogazioni parlamentari all’ARS, sono stati multati i trasgressori di un divieto risibile, sono state messe/tolte e rimesse le transenne, abbattute/rialzate e riabbattute le tabelle segnaletiche con un certo dispendio di forze e denaro e alla fine si farà quello che avrebbe potuto essere fatto in poco tempo e con un spesa irrisoria?
Le corrispondenze partitiche sono risultate insignificanti e così pure le proteste dei cittadini, accusati di non aver fatto abbastanza da chi li rappresenta. I rappresentanti dei cittadini dovrebbe invece riconoscere ed ammettere lo scarso significato di un territorio politicamente periferico come il nostro e stringersi alle loro comunità per tutelarle invece che abbonirle con una falsa vittoria.

Gabriella Grasso