Enna, UIL lancia allarme: rete ospedaliera proposta dal Dr Iudica non convince

Enna. Grido di allarme della FLP UIL, tramite il segretario Gaetano Faraci, in primis che la Direzione dell’ASP vuole togliere la senologia dall’Umberto I di Enna per portarla all’ospedale Chiello di Piazza Armerina. Questa la nota ufficiale del sindacato:
“Come era nelle previsioni la proposta di rimodulazione della rete ospedaliera formulata nei giorni scorsi dal Management dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna non ci convince affatto, perché abbiamo la sensazione che molti servizi che attualmente funzionano in maniera eccellente nel nostro territorio potrebbero subire dei ridimensionamenti e contrazioni a discapito dell’utenza.
La proposta di rete ospedaliera portata avanti a tempo record dal neo Commissario Straordinario Dr Francesco Iudica ed inviata a tutta la parte sindacale ci lascia alquanto perplessi per l’eliminazione di tutte le strutture semplici a valenza dipartimentale di Area Chirurgica, con un aumento delle strutture semplici quali articolazioni interne delle strutture complesse finalizzate a scomparire a medio termine, anche per mancanza di una accorta politica di programmazione di assunzioni di personale medico, quali ortopedici, anestesisti, radiologi e chirurghi.
Nello specifico, partendo dalle eccellenze territoriali presenti, si ha l’impressione che l’Ospedale Chiello di Piazza Armerina, ubicato all’interno di una città d’impianto medievale con un pregevole centro storico barocco e normanno, con la presenza della villa del Casale con i suoi famosi mosaici, dal 1997 patrimonio dell’UNESCO, vedrà scomparire l’attuale Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Ortopedia, che nonostante la presenza di due soli Medici Ortopedici eroga prestazioni chirurgiche che sono sicuramente e qualitativamente superiori a quelle che vengono erogate da blasonate realtà metropolitane.
Ma questo è solo un piccolo esempio della proposta innovativa voluta dal rappresentante legale dell’Asp 4 di Enna.
Anche la prevenzione dei tumori alla mammella che comprende metodiche di I , 2 e 3 livello, attività che sono state assicurate da personale altamente formato e qualificato ai 16000 pazienti sottoposti a programma di prevenzione con l’effettuazione di mammografie, approfondimenti, ecografie mammarie visite senologiche dal 2012 ad oggi nel centro Hub di U.O. di screening del P.O. Umberto I di Enna, dove sono presenti tutte le aree multidiscpiplinari diagnostiche e chirurgiche, non sarà più presente presso l’Unità Operativa complessa di Radiologia dell’Ospedale Umberto I di Enna.
Sorge spontanea una domanda: dove andranno i pazienti se il personale altamente formato e le apparecchiature di alta tecnologia sono ubicati nell’UOC di Radiologia di Enna? Non vorremmo mai pensare in un processo migratorio verso macroaree metropolitane, ma questa sicuramente è una nostra semplice ed errata supposizione.
Non sarebbe stato più semplice acquistare dei mammografi assegnadoli ai 3 Ospedali di Piazza Armerina, Leonforte e Nicosia in modo da aumentare il targhet di copertura sul territorio secondo il modello Hub Spoke?
Per non parlare poi dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, che con gli oltre 1000 parti l’anno rappresenta il fiore all’occhiello di tutte le Unità Operative di Ostetricia del Centro Sicilia, eppure forse per mera dimenticanza non è stata prevista nessuna Unità Operativa Semplice quale articolazione organizzativa di attività finalizzata a dare maggiori risposte alle esigenze sanitarie che pervengono dal nostro territorio.
Sicuramente anche gli utenti dell’area nord della provincia, che in passato hanno avuto un sicuro punto di riferimento nell’Ospedale Basilotta di Nicosia, con presenza di Primari che hanno fatto scuola di Chirurgia Generale e salvato tante vite umane adesso si vedranno costretti a migrare verso altre strutture in caso di emergenze chirurghiche nelle ore notturne e festive.
Non può mai passare inosservato agli addetti ai lavori che scompaiono per sempre le Unità Operative Semplici di Farmacia negli Ospedali di Leonforte e Piazza Armerina, nonostante la legge e il decreto d’Istituzione del Dipartimento del Farmaco recita altro.
Potremmo citare tantissimi altri aspetti esempi su ciò che non ci convince, per tale motivazione, nella qualità di soggetto portatore di interessi qualificati, abbiamo chiesto di essere ascoltati nelle sedi Ministeriali”.