Attenzione della Guardia di Finanza contro i furbetti del reddito di cittadinanza

Una mole di lavoro che rischia di mandare in tilt la già elefantiaca macchina burocratica. Secondo le elaborazioni Svimez, i potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza in Sicilia sono 342.880 nuclei familiari. Un numero che potrebbe arrivare fino a 400 mila istanze, dato che comprende tutte e tre le fasce di reddito previste da 0 a 9.000 euro. A Palermo i richiedenti sono 100.800, ad Agrigento, 27.900, a Caltanissetta 21.400, a Catania 80.300, a Enna 10.500, a Messina 33.400, a Ragusa 16.800, a Siracusa 24.800 a Trapani 26.900. “Si considerano potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza – come dice lo Svimez – i nuclei familiari con Isee da 0 a 9.000 euro per provincia (dichiarazioni relative al 2016). Per l’ampiezza delle famiglie si prendono i dati Istat relativi alle famiglie in povertà assoluta”. L’Ufficio parlamentare di bilancio stima che circa il 56 per cento dei nuclei beneficiari “sia residente al Sud e nelle isole, mentre circa il 28 per cento nel Nord”. Ogni beneficiario del reddito di cittadinanza deve svolgere almeno otto ore alla settimana di servizi per la collettività. E saranno proprio i comuni a organizzare i servizi, tra mille difficoltà.
Ecco perché adesso l’attenzione è massima, si vuole evitare che chi acceda al reddito di cittadinanza usufruisca del bonus come un sussidio. Il Comandante interregionale dell’Italia Sud-Occidentale della Guardia di Finanza, il generale Carmine Lopez, ha disposto un censimento “delle posizioni di tutte le persone che manifestano la propensione ad atteggiarsi a furbetti”. Pronta, quindi, una black list di “chi ha manifestato propensione a intercettare provvidenze pubbliche simulando il suo stato economico. Queste persone saranno tenute d’occhio – spiega il comandante Lopez all’Adnkronos -. In Sicilia i numeri del reddito di cittadinanza saranno imponenti, ma le famiglie che ne usufruiranno avranno doveri ad esempio sui lavori di pubblica utilità”.
Intanto oggi arriva in Senato un’altra modifica che estenderà la revoca del beneficio del reddito di cittadinanza dalla sola condanna definitiva per truffa aggravata anche a condanne per terrorismo, sequestro di persona e associazioni di tipo mafioso. Niente sussidio per cinque anni per chi presenterà dichiarazioni Isee e documenti non corretti e in caso di vere e proprie truffe si rischiano condanne fino a 6 anni. Insomma, una vera e propria stretta contro i furbetti del reddito di cittadinanza, con l’aiuto della Guardia di Finanza che ha già avviato il censimento di chi pensa di poter aggirare la legge.

by Il Giornale