Cospicuo risarcimento al militare in missione all’estero per aver contratto l’epatite per eccesso di vaccini

Il Tribunale di Catania riconosce il nesso causale tra l’epatite di natura non definita contratta da un militare e la vaccinazione alla quale è stato sottoposto prima di partire per una missione all’estero. Grazie a tale riconoscimento al militare spettano indennizzo per la lesione subita e un risarcimento del danno previsto dalla legge 210 del 1992. Si tratta di somme dell’ordine di qualche milione di euro. Il consulente tecnico d’ufficio (ctu) del Tribunale di Catania ha asseverato che al militare è stata somministrata un’elevata concentrazione di vaccini contemporaneamente ed in tempi brevi, che hanno interagito con in sistema immunitario interferendo sull’omeostasi immunitaria. Non sono stati fatti né la valutazione prima della vaccinazione dello stato immunitario del militare né il controllo dopo la vaccinazione per documentare l’efficacia delle vaccinazioni praticate. Nel 2000, gli sono state praticate le vaccinazioni, comprese quelle contro le epatiti A e B, prima di partire per una missione all’estero. Nel 2002, ha iniziato a sentirsi male. Cominciava il suo calvario di visite mediche ed analisi di laboratorio per scoprire la malattia che l’aveva colpito. Al militare fu diagnostica l’epatite di natura da definire (n.d.d.). Per analisi, accertamenti e cura, il militare è stato ricoverato anche in ospedale. Nel 2009, il militare avvia la procedura per aver il riconoscimento in via amministrativa del nesso causale tra le vaccinazioni praticategli nel 2000, prima della partenza per la missione all’estero, e l‘epatite contratta successivamente. Il percorso è stato molto lungo e complesso. La commissione medico-ospedaliera (cmo) dell’ospedale militare di Palermo non riconosce il nesso causale tra l’infermità contratta dal militare e le vaccinazioni che gli sono state praticate. Ai sensi della legge 210 del 1992, il militare presenta al ministero della salute il ricorso amministrativo avverso il giudizio negativo della cmo. Il ricorso è respinto. Contro il giudizio negativo del ministero della salute sul ricorso amministrativo, il militare nell’estate del 2016 presenta ricorso dinanzi al giudice ordinario del lavoro presso il Tribunale di Catania, avvalendosi dell’assistenza dello studio legale avv. Silvio Vignera. Nel giugno del 2018, si conclude la causa avviata due prima e il giudice ordinario del lavoro Caterina Musumeci accoglie il ricorso del militare riconoscendo il nesso causale tra l’infermità da lui contratta e le vaccinazioni somministrategli nel 2000.

Silvano Privitera