Enna. Uil-Fpl chiederà ispezione Nas nei locali della Cardiologia dell’Umberto I, il Direttore dell’Unità Operativa: intendiamo tranquillizzare la cittadinanza

“La UIL FPL è un soggetto portatore di interessi e bisogni qualificati a tutela dei servizi inerenti soprattutto la salute dei cittadini ed ecco perché chiederemo l’ispezione dei locali della Cardiologia di Enna ai “NAS Comando Carabinieri (per la tutela della Salute)”, affinché si accerti chi eventualmente utilizza l’Amplificatore di Brillanza che emette raggi X. Parrebbe che presso l’Ospedale Umberto I di Enna, vengano posizionati dei Pace Maker, ai pazienti, con l’ausilio di una apparecchiatura che emette raggi X. Non sappiamo con certezza chi utilizza questa apparecchiatura e se la stessa sia di proprietà dell’Azienda. Sembrerebbe che negli anni ci siano state delle corrette segnalazioni e richiami sia da parte del Direttore Sanitario Aziendale e di Presidio sia dal Primario di Radiologia. Occorre precisare, peraltro, che l’unico responsabile delle apparecchiature radiologiche, presenti nel presidio ospedaliero Umberto I di Enna, è il Primario di Radiologia, il quale, quest’ultimo ai sensi del D.Lgs 187/00, viene individuato, dal Direttore Generale. Non si ha contezza, inoltre, se la stessa apparecchiatura, venga utilizzata dal personale idoneo (tecnici sanitari di Radiologia Medica). Non siamo a conoscenza di chi effettua i controlli di qualità delle apparecchiature di Radiologia, presenti presso l’UOC di Cardiologia del P.O. Umberto I di Enna (prove di accettazione, prove di stato, prove di costanza), dei livelli diagnostici di riferimento,dei protocolli di valutazione delle dosi di radiazioni erogate, del protocollo di esecuzione dei controlli di qualità, della registrazione delle singole indagini con radiazioni ionizzanti effettuato dal personale preposto per legge, dei protocolli con le valutazioni dosimetriche e le eventuali misure correttive adottate, dell’utilizzo dei mezzi di protezione secondo protocolli diagnostici e terapeutici definiti dal responsabile dell’apparecchiatura radiologica (Primario di Radiologia) ecc., non si ha neppure contezza se la stessa è stata acquistata sotto relazione tecnica del Primario di Radiologia. I raggi X non utilizzati secondo protocolli, procedure e personale altamente qualificato potrebbero provocare, infine, la cosiddetta variabilità genetica”.
Comunicato stampa a firma della Segreteria Provinciale Uil_Fpl: Gaetano Faraci e Giuseppe Adamo

Immediata la replica del Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia – Dott. Calogero Vasco
“Apprendo delle farneticanti dichiarazione del segretario Uil faraci anche questa volta condite dall’uso coraggioso del condizionale, sulla sicurezza nell’utilizzo della apparecchiatura radiologica in dotazione alla Cardiologia utilizzata in favore di pazienti bisognosi di un impianto di pacemakers e defibrillatori. Tali procedure sono patrimonio dell’azienda, della cardiologia e soprattutto dei pazienti da circa un ventennio. I segretari Uil si accorgono solo adesso che tale attività viene svolta. La sua attenzione si è risvegliata in concomitanza con l’abbandono di tutti i cardiologi dal Sindacato.

Intendiamo tranquillizzare la cittadinanza che i controlli di radioprotezione sono stati sempre effettuati su disposizioni dell’azienda dall’esperto qualificato dott. Gino Petralia così come i controlli di qualità sulle emissioni delle radiazioni sono stati garantiti dai fisici sanitari dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania su incarico dell’Asp diEnna come facilmente dimostrabile dalla documentazione in nostro possesso. Va poi precisato che il primario della radiologia, certamente estraneo a questi sproloqui, individuato dall’azienda quale responsabile dell’ impianto radiologico, non dispone dell’apparecchiatura ma ne coordina il programma di controllo di qualità. E’ il medico specialista, in questo caso rappresentato dal cardiologo interventista, che è invece responsabile dell’esposizione alle radiazioni dei pazienti e giustifica la necessità della procedura. Credo che le dichiarazioni irresponsabili del segretario della Uil dovranno essere valutate per accertare la configurabilità del reato di procurato allarme”.