Centuripe: vincolare la Vallata di Muglia: tra le ultime volontà di SebastianoTusa

Nonostante i suoi numerosi impegni, infatti, il 9 marzo, il giorno prima della tragedia, sulla pagina facebook dell’Assessorato Regionale per i Beni Culturali della Sicilia, l’Assessore Tusa scrive una nota con la quale sottolinea che: “al fine di rendere chiarezza in merito ad alcune notizie giornalistiche che hanno generato preoccupazioni legittime, ma talvolta anche artatamente esagerate, si precisa che non vi è in programmazione la realizzazione di alcuna discarica in contrada Muglia in territorio di Centuripe. L’area in questione è stata inserita come zona di tutela C nel piano territoriale paesistico, ed è in istruttoria l’apposizione del vincolo ai sensi del codice dei Beni culturali e del paesaggio”.

Una nota chiara e concisa che conferma, finalmente, grazie alle parole del grande archeologo, la straordinaria valenza storica e ambientale della vallata. Sempre in riferimento a Muglia, infatti, il comunicato prosegue: da una attenta analisi effettuata dalla Soprintendenza ai Beni culturali competente, (Muglia) è caratterizzata da rilevanti emergenza archeologiche e paesaggistiche e pertanto definita ad alto rischio archeologico. Lo spazio individuato per la realizzazione della presunta discarica, è una delle più dense aree di rinvenimenti archeologici della Sicilia centro-orientale, dove la presenza dell’uomo è attestata dall’età paleolitica e preistorica fino a quella post-medievale. Il tutto inserito in uno dei comprensori isolani più integri e incontaminati dal punto di vista naturalistico dove, la realizzazione di nuove strutture, arrecherebbe grave pregiudizio alle valenze paesaggistiche della zona.
Sicuramente Tusa conosceva l’archeologia di Centuripe, il padre Vincenzo aveva cominciato la sua carriera scavando proprio nel paese che era già noto per la produzione di quei vasi che, per tre generazioni, dal II al I secolo A.C, erano considerati tra i più preziosi del mondo antico. I vasi “centuripini”, si distinguevano infatti dalle altre produzioni del tempo per i colori brillanti delle superfici e per particolarissime decorazioni plastiche dorate. Per la loro peculiarità essi sono ancora oggi ricercatissimi dai collezionisti (purtroppo anche dal mercato nero) e sono custoditi nei più importanti musei del mondo. Così come sicuramente Tusa era al corrente, dato il suo interesse specifico per le civiltà preelleniche, dello straordinario ritrovamento, proprio nella vallata di Muglia, di un ritratto femminile di epoca neolitica che costituisce, ad oggi, la più antica raffigurazione di un volto umano documentata in Sicilia.
Tutta la vallata di Muglia è effettivamente densa di storia; essa era attraversata, sin dall’antichità, da un’importante via di comunicazione che conduceva verso l’entroterra siciliano, adiacente alla quale sorgevano numerose ville suburbane. Le circa 20 masserie ancora esistenti non sono altro che l’eredità di complesse strutture agricole risalenti all’epoca romana. In una di queste Masserie, il Fondaco Cubba, vi ha soggiornato anche Goethe durante il suo viaggio in Sicilia. Sul Monte Pietraperciata sono state ritrovate alcune tombe a grotticelle di epoca neolitica oltre a numerose testimonianze belliche risalenti alle seconda Guerra Mondiale. Nella vallata, oltre ai numerosi ritrovamenti archeologici, avvenuti nel corso degli ultimi quaranta anni, sono presenti i resti di una delle più importanti miniere di Zolfo della Sicilia. La vallata è inoltre caratterizzata da un sistema collinare argilloso, puntellato da piccole strutture agricole in muratura, che rimanda visivamente alle crete senesi e confina con un’area costituita da impressionanti colline calanchiche, famosa per essere stata il set di alcuni colossal hollywoodiani.
Un territorio straordinario che Sebastiano Tusa ha precisato di voler proteggere con i vincoli e che il Comitato si augura possano essere apposti presto dalla Soprintendenza di Enna. La stessa che, attentissima al territorio, ha negato il cambio di destinazione d’uso alla società che ha in progetto la costruzione della discarica. La stessa che ha comprato già, senza aver avuto nessuna autorizzazione, circa 300 ettari di terreno.
Il Comitato non ha dubbi che, pertanto gli Assessori Regionali preposti e il Presidente della Regione Nello Musumeci possano portare a termine tutti i progetti avviati dal grande archeologo ed in particolare l’apposizione dei vincoli su Muglia, onorando, in tal senso, la volontà di uno dei più grandi uomini siciliani contemporanei che ha fatto della salvaguardia del patrimonio archeologico e ambientale dell’isola la sua ragione di vita.