La Kentron Enna promossa in serie D di pallavolo

La pallavolo ennese fa un salto di qualità grazie alla locale Kentron che ha vinto alla grande il suo campionato di prima divisione per accedere alla serie D, quindi una ribalta più qualificata e più idonea alla realtà ennese. Ad Enna una squadra maschile non vinceva un campionato di prima divisione dal 2006 e questa volta lo ha fatto alla grande perché le gare giocate sono state tutte vittorie e gli atleti sono tutti di Enna . Ennesi anche i due allenatori Ivan Branciforte e Davide Di Fabrizio con coordinatore tecnico Tino Pregadio che è stato l’anima sia della squadra femminile che maschile. La Kentron è partita da uno specifico progetto, da quando si decise di creare una costola maschile dall’avviatissimo settore femminile. Il progetto era chiaro: arrivare più in alto possibile impiegando esclusivamente ragazzi ennesi e giovani per dare un futuro certo alla pallavolo maschile in città. I tecnici Ivan e Davide hanno costruito e reso solido un gruppo di under 13 e lo hanno trasformato in un complesso compatto che è cresciuto tecnicamente anno dopo anno. Negli anni si sono aggiunti atleti giovani o appena maggiorenni, nati e cresciuti da un precedente gruppo ma che per vari motivi hanno militato in campionati superiori fuori da Enna. La società ha vissuto i suoi momenti difficili perché non sempre ha avuto la possibilità di utilizzare con una certa frequenza degli impianti validi. Questo successo, questa promozione in serie D è potuto avvenire perché c’è sta una simbiosi tra giocatori, allenatori, dirigenti e genitori, che spesso si sono organizzati alla meglio per seguire la squadra in trasferta ed offrire il proprio calore, il proprio affetto sportivo. I giocatori che hanno centrato questa impresa sono Salvatore Balistreri, Alessandro Aveni, Davide Alparone, Andrea Branciforte, Tommaso Bruno, Giuseppe Di Fabrizio, Emiliano Di Fabrizio, Benedetto Mancuso, Marco Barbarino, Alessandro Riccobene, Gabriele Rosso, Stefano Bari, Flavio Di Pasquale, Gabriele Castagna e Gabriele Guarnieri.