Notre-Dame è salva; sfregiata, ma salva. L’incendio è stato domato anche se i soccorsi sono partiti in ritardo, per errore.
Dispiace per i complottisti che hanno colto evidenti segnali di un preciso disegno anticristiano nel fumo delle fiamme e per i sovranisti certi del giusto castigo per l’alterigia di Emmanuel Macron. La struttura portante della cattedrale è integra tutte le opere e le reliquie pure e non ci sono stati morti. Un miliardo di euro in meno di 48 ore per ricostruirla è stato raccolto e dalle grandi firme industriali e da piccoli donatori privati. I soliti sinistrorsi hanno detto che: “è uno schiaffo alla miseria” e ai morti in mare, che tra gennaio e marzo sono stati 274 nell’indifferenza generale. Pure i sindacati ci si sono messi ed ai paperoni francesi hanno rimproverato: “smettano di dirci che non ci sono abbastanza soldi per rispondere all’urgenza sociale o per i loro dipendenti”. Sui social i gilet gialli si sono indignati per le detrazioni fiscali sulle donazioni. I socialisti francesi hanno auspicato “una mobilitazione equivalente per i milioni di donne, uomini, bambini, famiglie che sono anch’essi una cattedrale umana da proteggere” e i radical chic hanno accusato i grandi mecenati di voler fare un’ enorme operazione di marketing a tasse zero. Con Notre-Dame brucia la civiltà occidentale hanno scritto in molti, ma la moderna civiltà occidentale con le cattedrali e Dio ha poco da spartire. La moderna civiltà occidentale è intrisa di tecnica, ricchezza e perfomance ecco perché piangiamo una location da selfie e restiamo indifferenti dinnanzi ai barboni ed ai pezzenti che muoiono ogni giorno sotto i nostri occhi.
A cura di Gabriella Grasso