Il (pericoloso) cammino di San Filippo in Aidone

E’ uso nell’entroterra siciliano fare il viaggio a San Filippo in Aidone per la prima di Maggio. Uso espressioni gergali italianizzate perché la parlata dialettale si deve sentire così come si deve sentire l’entusiasmo dei molti che si mettono in cammino per raggiungere Aidone in onore dell’Apostolo. Chilometri di cammino sulla strada affiancati dalle automobili i pellegrini non temono niente e nessuno. Il nostro Paese è attraversato dai percorsi a piedi, i cammini sono una opportunità per rivalutare zone intere del territorio italiano. Lo sanno i camminatori ma lo ignorano tutti i soggetti che, a vario titolo, si occupano di valorizzazione territoriale: lo Stato, le Regioni, i Comuni, la Santa Sede, gli Enti locali e altri soggetti pubblici e privati. L’Italia è attraversata da una fitta rete di cammini, non solo religiosi ma anche culturali, storici, naturalistici e spirituali, la cui lunghezza è stimata intorno ai settemila chilometri. Questa stima è però approssimativa, poiché molti di più sono i chilometri costituiti da percorsi che non sono ancora stati valorizzati e quindi risultano sconosciuti o quasi. Conosciamo – anche solo per sentito dire – la Via Francigena, che con i suoi mille chilometri unisce il San Bernardo a Roma e che si avvia a diventare l’equivalente italiano del Cammino di Santiago de Compostela. Si cammina per svago, per sport, per salute, per curiosità, per stare in compagnia e si cammina per fede tanto è vero che moltissimi fra i cammini più frequentati hanno come meta un luogo di culto. Le prospettive di crescita di questo settore turistico sono degne di attenzione perché potrebbero creare lavoro e far impennare l’economia di molti piccoli borghi altrimenti destinati all’abbandono. Cose fattibili e allora perché i pellegrini di San Filippo di Aidone sono costretti a camminare sulla statale, rischiando di farsi ammazzare? Perché non si provvede a sistemare i sentieri boschivi costeggianti le strade principali? Perché non si agisce mai per il bene dei cittadini e della nostra Terra?

Gabriella Grasso