Nota di biasimo al Commissario Provinciale di Forza Italia dal Prof. Nino Costanzo, già candidato a Sindaco di Aidone

“L’appagamento di ognuno è frequentemente in contesa con il benessere della totalità, obiettivo principale del bene. La morale studia le leggi e le condizioni che i nostri atti devono osservare per essere moralmente buoni. Si deve distinguere l’azione meccanica, l’azione riflessa animale e l’azione utilitaria, dall’azione morale. L’azione meccanica è semplice urto tra due corpi qualsiasi; l’azione riflessa degli animali è la risposta necessitata dall’influsso di uno stimolo esteriore; l’azione utilitaria è quella mediante cui l’uomo tende a conseguire l’utile; l’azione morale o azione umana è quella che procede dalla volontà deliberata dell’uomo, e che richiede perciò l’uso di due facoltà: l’intelligenza e la volontà. L’intelletto è lo spirito in quanto conosce; la volontà è lo spirito in quanto si determina ad agire. La libertà è il potere che ha lo spirito umano di determinarsi da sé a volere o a non volere, a volere una cosa o a volerne un’altra, fra i vari oggetti o atti che gli si presentano e che l’intelletto giudica desiderabili. La libertà può essere di due sorta: interna ed esterna. La libertà interna è il potere di volere ciò che si vuole; la libertà esterna è il potere di fare ciò che si vuole. La libertà può essere tolta o diminuita principalmente dalle passioni, dal temperamento e dall’abitudine. La passione è un movimento disordinato dello spirito che lo spinge fuori dai limiti della ragione. Il temperamento è il complesso delle disposizioni innate in un individuo e che gli vengono dall’ereditarietà. L’abitudine è la tendenza ad agire in un dato modo e risulta dalla ripetizione degli stessi atti. Tra le varie azioni che la nostra volontà ha la libertà di compiere, la ragione fa una distinzione importantissima; essa afferma che le une sono buone e che le altre sono cattive. Stabilita questa distinzione, la ragione afferma che le azioni buone sono in via generale obbligatorie e che le azioni cattive sono sempre proibite. Il dovere è appunto quel senso di obbligatorietà di cui la ragione trova fornite alcune tra le azioni umane. Tutte le azioni che si presentano con tale caratteristica di obbligatorietà costituiscono quella che si chiama comunemente la sfera del dovere morale. Legge si dice la regola dell’operare; la legge morale è la regola dell’operare umano. La legge morale è universale ed immutabile. Universale perché raccoglie valori eterni, estesi a tutti i tempi e a tutti i luoghi; immutabile perché è tutt’uno con la natura umana.
Inoltre la legge fisica costringe né può essere violata; mentre la legge morale obbliga, non costringe, non deve, ma può essere violata. Un elemento importantissimo nella moralità delle azioni è il fine. Per fine s’intende l’intenzione che ci dirige nel compiere un atto. Il fine di un’azione può essere prossimo o remoto. Prossimo è il fine a cui si tende immediatamente; remoto è il fine a cui la volontà fa convergere la sua azione mediatamente. Il fine può mutare la natura morale di un atto. L’ideale è il fine a cui volontà fa convergere tutte le sue azioni. Il valore della vita di un individuo dipende dal valore del suo ideale e dallo sforzo con cui vi tende. L’ideale si chiama anche dover essere. Noi sentiamo di esser quel che siamo; ma sentiamo di dover essere molto di più di quel che siamo. L’ideale stabilisce così la coerenza delle azioni tra loro per un fine unico. Quando una azione, anziché convergere verso l’ideale proposto, ne diverge, si chiama colpa morale. La colpa morale è il tradimento dell’ideale. Nella colpa l’uomo annulla sé stesso col suo ideale. Le conseguenze più importanti della legge morale sono: la responsabilità e il merito. La responsabilità è l’obbligo di render conto delle azioni, buone o cattive, che si sono fatte. Il merito è l’aumento del nostro valore morale, come il demerito è la diminuzione del nostro valore morale.
La legge morale impone ad un tempo: il dovere ossia la necessità morale di compiere certe azioni, nonché il diritto, cioè il potere morale di compiere il proprio dovere. Quello che a noi si comanda di fare, la legge morale proibisce agli altri di impedirlo.
E Lei, Dottor Salvatore Campione, non ha ancora chiesto scusa della latitanza elettorale da Aidone degli organi di Forza Italia: «Siamo ovviamente contenti di sostenere la candidatura del Prof. Nino Costanzo – evidenzia il Commissario provinciale di Forza Italia Salvatore Campione… per quanto ci riguarda faremo del nostro meglio per appoggiarlo e collaborarlo in questa tornata elettorale tifando ovviamente per lui e per i candidati della sua lista».
Ovvio che quanto detto qui non può che riportare indietro, dunque a Lei, a far data da questa mia presente, la mia qualità di commissario di Forza Italia su Aidone, avvedutamente, con verso libero: dinanzi alla già evidenziata mancanza di presenza, e dunque di buonsenso, in vista delle necessità pratiche ignorate da Forza Italia ennese nel corso della campagna elettorale in questione. Ritengo, lo ribadisco, di dimettermi da commissario di Forza Italia di Aidone, con decisione irrevocabile e sofferta ma inevitabile”.

Prof. Nino Costanzo



Quanto sopra la nota stampa del già candidato a Sindaco di Aidone, Nino Costanza.