Aidone: ex candidato a Sindaco Roberto Trovato su dimissioni di Enzo Lacchiana da consigliere comunale: Hai un preciso dovere politico, morale ed etico a fare il consigliere: onoralo!

Aidone. Chi ha diritto a subentrare al candidato a sindaco Enzo Lacchiana, giunto secondo con 730 voti personali (27,18%), ottenendo la sua lista “Per Aidone” quattro seggi, ma è dimissionario dalla carica di consigliere che gli spetta secondo la L.R. 11 agosto 2016, n. 17? La normativa stabilisce: “Una volta determinato il numero dei seggi spettanti a ciascuna lista o gruppo di liste collegate, è in primo luogo proclamato eletto consigliere comunale il candidato alla carica di sindaco, tra quelli non eletti, che abbia ottenuto il maggior numero di voti ed almeno il venti per cento dei voti. In caso di parità di voti, è proclamato eletto consigliere comunale il candidato alla carica di sindaco collegato alla lista o al gruppo di liste che abbia ottenuto il maggior numero di voti. Compiute le operazioni di cui al comma 7, sono proclamati eletti consiglieri comunali i candidati di ciascuna lista secondo l’ordine delle rispettive cifre individuali. In caso di parità di cifra individuale, sono proclamati eletti i candidati che precedono nell’ordine di lista”.
Per Lacchiana subentra il primo dei non eletti della sua lista e cioè Carmelo Lombardo che ha riportato 126 voti. Per Roberto Trovato (nella foto), candidato a sindaco con la lista “Aidone è viva”, arrivato terzo con 574 voti personali (20,48%), nessun seggio alla sua lista, non è così. “Secondo la mia opinione – afferma Trovato – a Lacchiana non subentrerebbe Carmelo Lombardo, primo dei non eletti della lista “Per Aidone”, ma il sottoscritto, nella qualità di candidato Sindaco non eletto che segue e che ha ottenuto almeno il 20% dei voti. Almeno questa è la mia interpretazione, desumibile dal quadro normativo vigente in materia, poiché la fattispecie in questione non trova specifica regolamentazione”.
Una vacatio legis che porterebbe Trovato ad avocare a sé la carica. ”Questo lo affermo – dichiara ancora Trovato – perché domani non si dica che la mia nomina (surroga) sia stata il frutto di un cavillo del quale non se ne conosceva l’esistenza. Premesso questo, dico subito che non ho alcuna fregola di fare il consigliere comunale, almeno per questa via. La legge regionale che regola le elezioni comunali è stata modificata nel 2016, uno dei punti salienti riguarda proprio il riconoscimento del seggio al candidato Sindaco non eletto che consegue almeno il 20% dei voti. La novella normativa, così, ha voluto assegnare un ruolo preminente al candidato Sindaco non eletto come rappresentante di una fetta notevole di elettori che non si è rispecchiata nel candidato Sindaco eletto”.
Interpretando la legge, Trovato sottolinea: ”L’elezione a consigliere comunale, pertanto, non è un contentino dato al sindaco non eletto del quale può disporre a proprio piacimento, magari per utilizzarlo per accontentare il primo dei non eletti della propria lista No! È un dovere di rappresentanza che ha contratto con gli elettori allorquando ha firmato l’atto di accettazione della propria candidatura a Sindaco. Dovere non delegabile, surrogabile, abdicabile o rinunziabile”. E invita Lacchiana ad una attenta riflessione:” Hai il dovere di difendere il tuo operato e quello dei tuoi collaboratori dei trascorsi cinque anni nella sede istituzionale preposta: l’aula del consiglio comunale. Hai un preciso dovere politico, morale ed etico a fare il consigliere: onoralo! Non esiste alternativa”.

Angela Rita Palermo