Troina, l’incanto di una giovane donna di fronte alle inquietudini del mondo nelle liriche di Dalila Spadaro

A parlare del libro ‘Anima muta canta’ nel quale sono raccolte 43 liriche della giovanissima poetessa Dalila Spadaro nella sala Miano della Torre Capitania c’erano Concetta Rundo e Davide Vaneria, giovane poeta ennese. Alla presentazione del libro, coordinata da Silvano Privitera c’era anche l’autrice. Ad ascoltare cosa hanno detto Rundo e Vaneria sulle poesie di Spadaro c’era un pubblico di una settantina di persone. E’ intervenuto anche il giovane assessore Stefano Giambirtone, che ha portato i saluti della municipalità.

“C’è una forte emotività e femminilità nelle poesie di Dalila, che si può coglier subito prima ancora di leggerle guardando la copertina dove si vede di spalla, con disegnati il ventre e la bocca, una figura di donna affacciata alla finestra con le braccia protese verso il modo che non si conosce”, ha detto Rundo. Per Vaneria, che ha richiamato il poeta francese Mallarmè, che ha rivoluzionato il linguaggio poetico moderno, e il poeta Ungaretti”, ispiratore dell’emetismo e innovatore della tradizione poetica italiana, la silloge di poesie di Dalila non è facile ma le sue liriche, un tesoro immerso, sono da leggere e da gustare perché sono il frutto di un lavoro di studio, di cultura e di una seria ricerca formale di rime”. La poesia non è solo cuore, ma è anche cervello, perché chi legge una poesia è costretto a riflettere sul contenuto e sugli aspetti formali del testo. Una delle sei funzioni che il linguista russo Roman Jakobson coglie nel linguaggio è la funzione poetica, che è la cura e l’attenzione con le quali si formula il messaggio. Leggendo le poesie raccolte nel libriccino ‘Anima muta canta’, che sono una macchina per generare interpretazioni, si avverte l’influenza che ha il poeta Vittorio Sereni su Spadaro. Non solo poesie intimistiche, dove si parla di sentimenti con linguaggio ermetico. Situazioni molto concrete sono rappresentate, attraverso il filtro della sensibilità di Spadaro, in modo suggestivo che colpisce l’immaginazione del lettore perché la poesia è l’arte che, oltre a cantare, incanta. “L’autore crea le poesie e le consegna al lettore. Faccio parte di una generazione che sta sulla soglia di un mondo che inquieta, ma che vuole compromettersi, ed io voglio farlo con le parole delle mie poesie, che sono parti essenziali di me”, spiega Spadaro.

Silvano Privitera