Silenzio. Si vota (anche a Leonforte)

Il silenzio è d’obbligo e la riflessione pure. Voteremo con coscienza e lo faremo dopo aver consultato le liste elettorali poste negli appositi spazi.
Per esempio al mio paese che è Leonforte gli spazi amovibili non ci sono e dunque si attaccano le carte sui muri degli edifici scolastici o delle case disabitate perché in quelle abitate i residenti si “siddiano”.
Rovinare la facciata coi faccioni belli e sorridenti dei candidati non è proprio cosa “buona e giusta”.
Una casa “propaganda” a Leonforte è quella che fa angolo fra la piazza Branciforti e il Corso Umberto, quella con il più bel portale di tutto il paese, una casa significativa di un tempo e di un modo di abitare. Quella casa ospita oggi i riquadri bianchi, riempiti da promesse di pulizia, innovazione e rispetto per quello che avrebbe potuto essere e non è ancora stato. La prossima volta non sarebbe meglio lasciare liberi i muri della bella casa e attaccare i manifesti in pannelli precostruiti e amovibili?

Gabriella Grasso