Circola una domanda spontanea a Calascibetta: “Ma tu di quale Lega sei? Di quella di sopra o di quella di sotto?”

La nuova generazione di politici italiani, partita col botto poco più di un anno fa, incontra già limiti enormi che vengono man mano messi in evidenza in un tutt’uno con quella che è la loro incoerenza ed incapacità.

Se da una parte il Movimento Cinque Stelle scende giù in picchiata, alla velocità della luce, dall’altra parte troviamo una Lega, guidata da Matteo Salvini, che, con una mano, si preoccupa di scrivere tweet  (per essere il più possibile alla moda)  mentre, con l’altra, tende a tirar giù il più possibile il M5S.

Il principale problema dei grillini è, a parere di chi scrive, l’essersi mischiati con chi la politica un po’ la mastica, vuoi o non vuoi, e non viene sicuramente selezionato dal web come se si trovasse ad un concorso di moda. A distanza di un anno, i grillini hanno perso quello che era il loro motto, “alleanze con nessuno”, e di conseguenza si sono trovati alleati con chi fino a poco più di un anno fa criticavano, perché, è bene ricordarlo, la Lega è uno di quei partiti che i 5stelle criticavano per come avevano gestito l’Italia e gli italiani, ed anche questo, vuoi o non vuoi, agli occhi e nella testa dei più estremisti del movimento ha lasciato parecchio malcontento.

Ergo, a distanza di un anno, dalla giostra del gradimento degli italiani scendono i 5stelle mentre sale la Lega.
Il partito di destra, guidato da Matteo Salvini, fa il pieno di preferenze e si porta quasi ai livelli del primo PD di Matteo Renzi. A destare scandalo però non è questo, quanto il modo di imporsi del leader.

Il sig. Salvini altro non è che, cito testualmente l’Europarlamentare Marc Tarabella, “un fannullone” (potete trovare i video su YouTube). Il Salvini è una persona che non lavora ma che passa semplicemente le sue giornate in continua campagna elettorale, contro gli altri, contro (addirittura) i suoi alleati, attribuendosi vittorie inesistenti. In tutto questo auto imporsi come Salvatore della Patria c’è pure chi dimentica le offese pur di credergli ed aggrapparsi a lui come se fosse il Santo di turno su cui appendere le offerte in cambio della redenzione dell’anima. Quelli che hanno dimenticato più di tutti sono i meridionali. Quelli che hanno dimenticato anni di offese da parte dei vari leader della Lega sono soprattutto i siciliani e, qui, la situazione sfiora addirittura il paradossale.

Nell’isola, alle elezioni europee, il partito di destra sfonda il muro del 20% (venti percento) riuscendo ad ottenere il posto di secondo partito, dietro solo ai 5stelle. Adesso il discorso lascia la parte politica per addentrarsi in una questione di ‘dignità’. Probabilmente qualcuno dimentica le offese, anzi, meglio, allungo la mano e prendo il bastone, “Sono state poche le offese che il fannullone ha rivolto ai meridionali? Sono state così poco recepite le offese rivolte ai siciliani da parte del più fannullone di tutti, da uno che non ha mai alzato un dito per fare qualcosa per il sud?” attenzione, non lo dico io che è fannullone, cito l’Europarlamentare Tarabella perché raramente ho visto appellativi così azzeccati ma soprattutto perché i due hanno lavorato insieme, quindi chi meglio di lui può descrive il milanese sbruffone.

Si sfiora il ridicolo quando addirittura si trovano ‘personaggi’ pronti a difenderlo a tutti i costi. E così, con questi signori si possono affrontare i più svariati argomenti; si passa dai 49 milioni (non c’è bisogno di aggiungere altro), alle accise sulla benzina che il fannullone avrebbe dovuto togliere entro il 5 marzo (forse del duemilamai?), ai famosissimi porti chiusi. Inutile provare a far ragionare i difensori di Salvini spiegando loro che dice solo ‘minchiate’; dall’alto della loro conoscenza (sempre più simile a quella del loro boss) sanno tutto mentre noi contrari fino alla morte siamo o ignoranti (se pro 5stelle), o radical chic (se pro PD), o peggio ancora non arrivati o in cerca di poltrone. In tutto questo, l’unico altro appellativo che riesco a trovare è: tarati (e penso sia chiaro a chi mi riferisco).

Succedono cose che sfiorano il ridicolo qui al sud. Succede che a Calascibetta, paesino con nemmeno 5000 anime, ci siano addirittura due Leghe, una con sede sopra la piazza e una con sede sotto la piazza. Diceva un signore ad un esponente che cercava voti per conto del partito di destra: “Ma tu di quale Lega sei? Di quella di sopra o di quella di sotto?”. Due Leghe, continui attacchi da una parte all’altra. Basta farsi un giro sui social per rendersene conto. A questo punto la domanda sorge spontanea: “Che motivo hanno, persone che dovrebbero navigare nella stessa direzione, che si trovano nello stesso partito ergo con stessa ideologia, di non trovare una soluzione auto proclamandosi entrambi riferimento della Lega nel piccolo comune dell’ennese?”. Alla prima domanda sorta ne segue un’altra altrettanto spontanea: “Ma non è che hanno promesso ad entrambe le Leghe qualcosina ed adesso ognuno vuole salire sul carro? Non è che a furia di ottenere qualcosina le Leghe diverranno ventimila?”.

Ma di altrettanto singolare e particolare c’è anche un’altra cosa, come mai i due consiglieri comunali di minoranza che si definiscono riferimento della Lega a Calascibetta, non dichiarano (in Consiglio Comunale visto che sui social si sono già esposti) la propria appartenenza al partito, invece che continuare a giocare con due mazzi di carte?

Intanto, Salvini, raccoglie consensi e le quote del tonno a Favignana passano da 84 a 14 tonnellate e si rischia la chiusura, ma di questo, a quanto pare, non frega niente a nessuno. Così come a nessuno pare fregare che, alle europee, tra le file dei candidati nella Lega ci fosse un ex 5stelle (folgorato sulla via di Damasco?).

Succedono cose veramente strane, ma di strano c’è soprattutto che qualcuno ha dimenticato, dall’oggi al domani, anni di cattiverie e brutte parole per il sol gusto di salire sul carro del (momentaneo) vincitore. Pare che qualcuno abbia già dimenticato “el leòn che magna el teròn”. Nessuno sembra più ricordare il “Prima il nord”. Sono tutti passati di moda, adesso il nemico è la persona di colore; vuoi vedere che il Salvini si è improvvisamente reso conto che anche i voti del sud valgono tanto quelli del nord? Ricordatelo il passato. Ricordate il maestro del Salvini. Ricordatevi tutto. Ricordatelo quando salirete su di un altro carro. Ricordatelo quando vi accorgerete di aver sbagliato. Ricordate di quando vi siete venduti a chi vi trattava come feccia, pur di sentirvi cool.

 

Francesco Lo Vetri