Fp Cgil: condannato Comune di Enna per condotta antisindacale

Il giudice del lavoro, Dott. Eugenio Alberto Stancanelli ha accolto il ricorso presentato dalla Funzione Pubblica della Cgil difesa dall’Avv. Mario Lo Manto, ed ha condannato l’Amministrazione Dipietro per comportamento antisindacale, per omessa informazione preventiva su Piano Triennale Fabbisogno del Personale e sui criteri di istituzione ed individuazione delle Posizioni Organizzative impedendo l’esercizio dell’azione sindacale ed ha ordinato di rimuovere gli effetti di tale condotta, astenendosi per il futuro dal porre in essere analoghi comportamenti e fornendo la prescritta informativa preventiva alla organizzazione sindacale ricorrente. Come prevede il contratto di lavoro negli enti locali, il Comune deve preventivamente informare le organizzazioni sindacali dei dipendenti e con queste avviare il confronto. Non avendolo fatto, il Comune di Enna si è reso responsabile di condotta antisindacale sanzionata dall’art. 28 della legge 300 del 1970 ‘Statuto dei lavoratori. Su materie che riguardano l’organizzazione degli uffici e dei servizi, Il Sindaco e la Giunta non possono decidere unilateralmente, “nella sostanza, sostengono Antonio Rubino e Mimmo La Spina della FP Cgil Enna non è passato l’atteggiamento da parte dell’Amministrazione Dipietro e dei vertici burocratici del comune di chiusura alle organizzazioni sindacali e si è affermato il diritto all’informazione e confronto ai lavoratori ed al sindacato che li rappresenta”. La Fp Cgil Enna, nella convinzione che la concertazione e il confronto costituisca lo strumento più idoneo a garantire l’interesse dei dipendenti e dei cittadini utenti, auspica per il futuro una inversione di tendenza rispetto alla inefficace politica del personale di questi ultimi anni (mancata concertazione, mancata liquidazione del salario accessorio produttività anni 2017 e 2018 e saldo anni 2015 e 2016, indennità di responsabilità, progressioni economiche, progressioni verticali) che non considera il lavoratore una risorsa da valorizzare e produce effetti negativi sulla qualità dei servizi erogati alla cittadinanza, esprime grande soddisfazione per l’esito positivo di questa sentenza che condanna il Comune a rimuovere gli effetti di tale condotta.