Leonforte. Sembra ieri. Un anno è passato dall’insediamento dell’amministrazione Barbera

Leonforte. Un anno è passato dall’insediamento dell’amministrazione Barbera, molte cose sono cambiate: dipendenti spostati da una parte all’altra, assessori defenestrati e altri dimissionati. Il bilancio è da fare e del programma elettorale datato 16 maggio 2018 solo la fiera di San Antonino nel Corso è stata fatta.
Bella la fiera sul Corso, ma i disagi in altri tempi segnalati anche dai Fratelli d’Italia si sono riproposti.

La pipì scappa a tutti e se non c’è altro, il canto va benissimo. Mala tempora currunt specie per i socialmente utili ed i precari. I disabili aspettano risposta e così pure le donne maltrattate e bisognose di aiuto. Sarà fatto tutto ne siamo certi, ma dobbiamo insinuare il dubbio per vivacizzare il dibattito perché il popolo tace o meglio sussurra e l’opposizione si adegua in nome del bene comune.
La parola ai tempi del Salvini redentor è da usarsi con parsimonia, preventivamente censurata e di devozione ammantata. Comprendiamo la difficoltà del comando, ma su un tema rimuginiamo: l’F.B.C. Carmelo Barbera candidato disse che mai avrebbe cavalcato il becero populismo, confortante e menzognero, ed alla domanda: “è sicuro il pronto soccorso del nostro nosocomio?” con onestà rispose “no”. Il Ferro/Branciforti/Capra è un malato che peggiora di giorno in giorno, l’accorpamento di medicina e chirurgia annunzia la prossima fine. Che fare allora? Pretendere un PTE funzionante con P.S. efficiente?
Denunciare la pericolosità di una struttura incapace di dare soccorso e assistenza? Che fare? Svestirsi della fascia tricolore minacciando le peggio cose? Che fare?

Gabriella Grasso