Troina.Associazione amici San Patrignano Sicilia di Troina: “la Regione Siciliana ci ignora nonostante il nostro impegno che le fa risparmiare tanti soldi”

L’associazione amici San Patrignano Sicilia, che è nata per iniziativa di una decina di volontarie nel 2010 a Troina dove ha la sua sede principale, svolge la sua attività sull’intero territorio regionale e nella zona meridionale della Calabria. Il comune di Catania nel 2014 le ha concesso una villetta confiscata alla mafia. Questa villetta di Catania è la seconda sede dell’associazione amici di San Patrignano Sicilia, che si è rivelata di grande utilità perché è più facilmente raggiungibile da chi deve muoversi da altre parti della Sicilia e dalla Calabria. “Siamo un piccolo gruppo di volontarie che, quello che facciamo, lo facciamo gratuitamente, come del resto è gratuito anche il percorso nella comunità di San Patrignano, senza ricevere contributi dalla Regione siciliana”, ha detto Eliana Chiavetta, responsabile dell’associazione. Il 26 giugno c’è stata la giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, che si celebra dal 1987, da quando l’assemblea generale dell’Onu l’ha istituita con la Risoluzione n. 42/112. E’ stata, questa giornata, l’occasione per parlarne con Chiavetta, che ha voluto precisare che la sua associazione si occupa non solo delle dipendenze dalle droghe, ma anche delle dipendenze dall’alcol e dal gioco d’azzardo. “Collaboriamo con le istituzioni, con medici e psichiatri e facciamo prevenzione nelle scuole e formazione ai docenti e alle famiglie sulle tematiche delle dipendenze”, ha aggiunto Chiavetta. L’associazione si dedica al primo ascolto e all’ingresso in comunità di chi vuole intraprendere il percorso di riabilitazione della durata di 4 anni. Ed è un’attività che coinvolge le famiglie. Attualmente sono 35 i ragazzi siciliani entrati nella comunità di San Patrignano per la riabilitazione. Da quando ha iniziato la sua attività, nel 1978, la comunità di San Patrignano ha accolto, nel corso degli anni, 616 siciliani. “Per ognuno di questi la comunità di San Patrignano ha speso ogni anno 22.469,40 euro per una spesa totale di 89.877,60 euro a persona, dato che il percorso dura 4 anni”, ha spiegato Chiavetta.  Il costo giornaliero medio è di 61,56 euro, a totale carico della comunità, con un ritorno sociale moltiplicato per 5 in termini di formazione professionale, di risparmio per la collettività e di riduzione di costi della criminalità. E’ questo il dato che emerge dal bilancio di missione del 2017 e dall’analisi Sroi (Social return on investiment), che misura il valore economico e sociale che hanno avuto le risorse donate e investite in 40 anni nella comunità di San Patrignano. “Nonostante che siano stati centinaia i siciliani che hanno beneficiato del percorso riabilitativo e di reinserimento sociale, con un risparmio notevole per le casse della sanità siciliana, la nostra Regione continua ad ignorarci e non si è sentita in debito di reinvestire i soldi risparmiati in attività di prevenzione”, lamenta Chiavetta. La dipendenza da droghe è un male dell’anima, un sintomo di profonda fragilità. “A Troina, dove il fenomeno della dipendenza, non è da sottovalutare, come altrove, è necessario che la famiglia venga coinvolta nel percorso di recupero”, ha spiegato Chiavetta.      

Silvano Privitera