Aidone. Convegno su l”Associazionismo realtà antropologica

Aidone. Un convegno dal titolo “L’ Associazionismo, realtà antropologica. Disinformazione sulla Società massonica” si terrà il prossimo sabato 29 giugno dalle 9,30 e segg. presso il Museo Archeologico di Aidone ( Largo Torres Truppia, 1 ).
L’incontro, dopo i saluti di benvenuto dell’arch. Giovanna Susan, direttore del Polo regionale di Piazza Armerina, Aidone ed Enna per i Parchi archeologici della Villa del Casale e di Morgantina, sono previste, con moderatore il prof. Nino Costanzo, le seguenti relazioni: prof. Vincenzo Giambanco, primario emerito di ostetricia e ginecologia, su “Massoneria come presidio di laicità dello Stato”; prof. Giovanni Milazzo, studioso di filosofia e storia medievale, su “Associazioni come tutela di libertà ed identità personale e collettiva”; dott. Mario Pavone, medico, presidente sezione di Palermo “Federico II di Svevia” dell’Accademia dei Filaleti, su “Humus massonico nello sviluppo storico dei popoli”; dott. Paolo Battaglia La Terra Borgese, critico d’arte, saggista e cultore di Massoneria, su “Nomi dei più grandi Uomini della Terra”; dott. Tiberio Mantia, esperto nei processi costitutivi delle associazioni e delle fondazioni, su “La Massoneria e devianza sociale? Diritti fondamentali e Libera Muratoria”. «I Liberi Muratori di ieri e di oggi sono presenti in tutti i settori dello scibile umano: dalla politica alla letteratura, dall’arte alla filosofia, dalla musica alla medicina, dalla finanza alla storiografia, dal diritto alla scienza»: furono nel 2009 le parole di Corrado Balacco Gabrieli che aggiunse: «Sempre e dovunque i liberi muratori hanno servito ed onorato l’Umanità ai massimi livelli e con le menti più illuminate».
Trent’anni prima, nel 1979, Bruna Fazio-Allmayer scriveva: «Giustificare lo specifico conoscere-agire dell’uomo nel mondo degli uomini e, inscindibilmente, l’affermarsi di un comune valore cui tutte le attività si richiamino in un rapporto di reciproca integrazione, sì che da esso siano condizionate e insieme lo condizionino, riteniamo costituisca problema centrale della contemporanea ricerca impegnata a riconoscere, a tutti i livelli, il ruolo di protagonista di ciascuno nella immanente e insopprimibile esigenza della totalità». La disinformazione generale sulla società massonica avvertita anche da chi scrive costituisce il valore di ricerca del convegno promosso dal prof. Nino Costanzo, nella qualità di giornalista, dalla testata online ViviEnna, nonché dal Polo regionale di Piazza Armerina, Aidone ed Enna per i Parchi archeologici della Villa del Casale e di Morgantina. È perciò utile indagare seriamente sull’associazionismo in Italia e la notizia massonica in una società per certi versi ancora inconsapevole. Lo scenario è spiegato bene da alcuni studiosi interpellati e che saranno i relatori del convegno al Museo archeologico sabato 29. Mario Pavone afferma che «La storia dei popoli e dell’uomo in particolare non può prescindere dai concetti di uguaglianza e libertà. Nel corso degli ultimi secoli la consapevolezza di potere realizzare queste componenti ha spinto ogni individuo a sottrarsi moralmente e fisicamente dalla prepotenza dei dominatori dando origine a quei moti popolari rivoluzionari che hanno determinato l’affermarsi delle moderne politiche sociali e di un nuovo modus vivendi». Vincenzo Giambanco nella sua lectio storica avverte che «L’Italia esiste da quando è sorta la lingua comune, quindi dalla Palermo di Federico II e dalla Firenze di Dante, ma la nazione italiana si è costituita con il Risorgimento nel XIX e XX secolo, fino alla Grande Guerra. Momento saliente ne fu la presa di Roma nel 1870, che ha innescato la confusione tra laicismo e laicità. Il laicismo fu inteso, e per molti versi lo è ancora, come anticlericalismo; va detto che i primi decenni dello Stato unitario fecero poco per smentire questo assunto, anche se in fondo l’operazione politico-militare piemontese non aveva fatto che applicare la tesi cavouriana di “libera Chiesa in libero Stato”, che è poi la versione aggiornata di “dare a Cesare quel che è di Cesare ed a Dio quel che è di Dio”. Non più di laicismo dunque, ma di valore della laicità è oggi corretto argomentare, ricordando che lo Stato di diritto si fonda su una chiara distinzione di ruoli istituzionali e di ambiti culturali e spirituali. Appare indispensabile cercar di chiarire alla opinione pubblica, sempre meno proclive all’approfondimento, che non vi è autentica democrazia senza laicità dello Stato, senza rispetto reale della uguaglianza di diritti e doveri, senza tolleranza per tutti i punti di vista, pur nella accettazione della prevalenza delle maggioranze, senza accettazione del principio di responsabilità individuale e sociale».
Giovanni Milazzo osserva oltre: «Fin dagli arbori della sua comparsa, l’uomo ha sentito la necessità di coalizzarsi con altri suoi simili per tutelare la sua esistenza e quello della sua progenie. Ciò gli ha garantito sicurezza contro le ostilità di ogni genere. Infatti fin dalle origini cominciavano a fare capolino e svilupparsi cupidigia, prepotenza ed ogni altra degenerazione, arrecando nefaste conseguenze anche ai giorni nostri. Tuttavia – ed è un bene – l’Umanità è riuscita a creare una serie di rapporti a garanzia dei valori che gli sono propri, costituenti i capisaldi della sua libertà e dignità. Tanta strada resta ancora da percorrere: a noi il compito di tracciare alle nuove e future generazioni la via per rialzare il capo, onde affrancarsi dalle tante nuove schiavitù. Non ci è consentito far naufragare la Ragione».
Tiberio Mantia sostiene che «Esprimere di gruppi di persone quali rappresentazioni demografiche, piuttosto che ambientali o sociali, che possono favorire o contrastare lo sviluppo tra vincoli cognitivi e vincoli istituzionali in seno al dettato costituzionale è tanto arduo quando simpaticamente logico. Paolo Battaglia La Terra Borgese auspica che «Davanti alla solidarietà del fine ontologico non sia ammessa mai alcuna possibilità di gelosia. Ogni fenomeno associativo legittimo sia sempre inteso come una felice occasione per riunire in armonia». Informazione dunque per il cittadino e per l’attività lavorativa del giornalista sull’associazionismo in Italia in relazione all’articolo 18 della Costituzione della Repubblica. Per arricchire in seno a questo appuntamento di sabato l’apprendimento distintivo delle varie forme delle realtà associative. L’ingresso è libero per tutti.