Autoarticolato si è bloccato sulla Sp 22 Gagliano-Agira, transito rimasto bloccato per i veicoli

Gagliano. Sabato sera si è sfiorata la tragedia sulla Sp 22 Gagliano-Agira. Un autotreno carico di grano si è fermato per un guasto e il suo rimorchio è rimasto bloccato, rischiando di ribaltarsi. Il mezzo stava imboccando la pericolosa salita realizzata più di dieci anni fa, in via provvisoria, in attesa del completamento dei lavori per la costruzione del ponte in ferro che avrebbe dovuto eliminare alcune curve, rendendo il tracciato stradale più scorrevole. Il cantiere per i lavori di ammodernamento di questo tratto stradale era stato aperto nel mese di febbraio 2008 e avrebbe dovuto essere chiuso nel febbraio 2009, ma ad oggi tutto è fermo allo stato iniziale e i lavori sono completamente bloccati. Dopo undici anni, però, in quel tratto stradale, continua a persistere il divieto di transito per i mezzi pesanti con carico superiore a tre tonnellate e mezza.

Da oltre un decennio, infatti, camion e autobus di linea sono costretti a percorrere un tratto stradale alternativo, più lungo, sulla Sp 18 Agira-Nicosia. Ciò comporta maggiori tempi di percorrenza e un maggiore dispendio di risorse economiche per gli autisti. Il pericoloso tratto stradale in salita, dove è rimasto bloccato l’autotreno sabato scorso, versa in uno stato vergognoso: è disconnesso, ripido, privo di asfalto e a una sola corsia. Da provvisorio è ormai diventato permanente, nonostante la pericolosità per gli automobilisti che la percorrono tutti i giorni.
Numerosi i proclami e le promesse dei politici, gli annunci di inizio e conclusione dei lavori, i vertici a Palermo per tentare di risolvere il problema, una mobilitazione è stata indetta anche dalla Cisl per chiedere il completamento dei lavori, ma tutto cade sempre nel vuoto e la situazione rimane immutata. L’unica speranza è riposta ora nei lavori di ripristino del vecchio tracciato stradale sulla Sp 22, già finanziato dalla Regione, che riporterà in auge le vecchie curve tra Gagliano e Agira. Questa l’unica soluzione possibile, che farà abbandonare definitivamente l’idea del ponte.

Valentina La Ferrera