Gagliano: documentario film inchiesta “Hedia – quella sporca faccenda”

Gagliano. Stasera verrà proiettato in aula consiliare il documentario film inchiesta “Hedia – quella sporca faccenda”, alle ore 20:45, ingresso libero, sulla scomparsa della motonave Hedia e l’assassinio di Enrico Mattei.
È la storia della nave Hedia con 20 membri di equipaggio, spariti nel nulla.
La nave, chiamata dapprima Milly e successivamente Generous fino al 1961, 4.300 tonnellate di stazza, batteva bandiera Liberiana (un piccolo Stato dell’Africa occidentale); era un’imbarcazione robusta di fabbricazione svedese, ufficialmente della società armatrice, la Compagnia Naviera General S.A. di Panama.
La mattina del 16 febbraio ‘62, sotto il cielo grigio della costa romagnola, la nave Hedia prese il largo con a bordo venti persone: un gallese e diciannove italiani, tra cui il saccense Filippo Graffeo di soli 19 anni.
Doveva essere l’ultimo viaggio, da Ravenna fino in Spagna e ritorno, con uno scalo intermedio a Casablanca un porto del Marocco, un viaggio sereno prima della demolizione.
Tutto fece pensare ad un viaggio tranquillo, senza problemi, almeno fino al 5 marzo del 62, quando la nave scaricò, come da programma, alcune tonnellate di concimi chimici a Burriana in Spagna, ripartendo successivamente vuota verso il Marocco.
Il 10 marzo nel porto di Casablanca, i marinai italiani caricarono quattromila tonnellate di fosfati attesi a Venezia precisamente a Porto Marghera e ripartirono per l’ultima volta, incuranti della burrasca che infuriava in quelle ore nel Canale di Sicilia.
OlmiIl 14 marzo 1962 il piroscafo Hedia battente bandiera Liberiana sparì nel nulla, definitivamente al largo delle coste del Nord Africa con a bordo venti persone di equipaggio.
Ufficialmente scomparve durante una burrasca con mare forza otto, nei pressi dell’arcipelago tunisino di La Galitè con 20 persone di equipaggio tra cui un minorenne Giuseppe Uva di Molfetta di soli 16 anni.
Non furono trovati né la nave, né i corpi, né salvagenti, né oggetti vari. Niente di niente!
Dopo qualche giorno iniziarono le ricerche in tutte le direzioni, anche ad opera dei familiari, ma senza successo.
Accursio Graffeo, il nipote del saccense scomparso, infaticabile promotore delle ricerche, ha da anni continuato la missione ereditata prima dalla nonna Rosa Guirreri classe 1916 e poi dal padre Luigi, cercando di coinvolgere tutti: la stampa, le associazioni, i registi, i giornalisti, la politica, tutti.
Il risultato delle numerose ricerche di Accursio portarono ad escludere il naufragio, ma ad un sequestro finito nei peggiori dei modi, dettato da forti interessi economici, diciannove marinai italiani sacrificati sull’altare della lotta tra gli interessi delle multinazionali del petrolio insieme all’italiano più importante di tutti i tempi Enrico Mattei presidente dell’E.N.I. autore del miracolo economico degli anni sessanta che aveva come obiettivo di rendere l’Italia autonoma dal punto di vista energetico.
L’Invito lanciato da Accursio Graffeo fu raccolto da diverse persone tra cui Gianni Lannes, un ex giornalista investigativo italo-francese che brillantemente ha risolto il mistero con un’inchiesta sul campo durata due anni, scrivendo un libro: “Ne’ vivi né morti. L’odissea della nave Hedia e l’assassinio di Enrico Mattei”.
La sparizione della nave da carico Hedia quindi si intreccia indissolubilmente con l’attentato di Enrico Mattei, presidente dell’ENI.
Enrico Mattei imprenditore formidabile al servizio dello STATO il 27 ottimo 1962 tiene il suo ultimo discorso a Gagliano Castelferrato: “Con le riserve che saranno accertate, una grande ricchezza è a disposizione della Sicilia. Amici miei, noi non vi porteremo via niente. Noi non portiamo via il metano, il metano rimane in Sicilia, rimane per le industrie, per tutte le iniziative, per tutto quello che la Sicilia dovrà esprimere”.
La sera del 27 ottobre 1962, il piccolo aviogetto privato su cui stava tornando a Milano il presidente dell’ENI accompagnato da un giornalista, precipitò per un’esplosione nelle campagne della provincia di Pavia, mentre era in avvicinamento all’aeroporto di Milano – Linate.
Verrà presentato questa sera a Gagliano Castelferrato nell’aula consiliare una versione speciale del film documentario dal titolo “HEDIA quella sporca faccenda” realizzato dal regista Maurizio Costa tratto appunto dalla ricerche di Accursio Graffeo.
Introdurre la serata Vito Bottitta, presidente dell’associazione pionieri veterani ENI sezione Gagliano Castelferrato.
Dopo la proiezione del Film Documentario si terrà un breve dibattito con Accursio Graffeo.

TRAMA: Il 14 marzo 1962, presso l’isola La Galite, al largo delle coste tunisine, una nave mercantile battente bandiera liberiana, denominata Hedia, trasmette l’ultimo suo contatto radio prima di svanire per sempre nelle acque del Mediterraneo. Il suo equipaggio era composto da 20 marinai, 19 dei quali erano italiani. Di nessuno di loro si avranno mai più notizie. Una torbida vicenda che ebbe luogo nel periodo della cosiddetta guerra fredda e altresì durante l’occupazione francese in Algeria. Dopo oltre mezzo secolo trascorso da quei tragici fatti, si individuano oggi, con una certa concretezza, quelli che furono i probabili loschi intrecci, le responsabilità, le complicità e lo scandaloso e criminale silenzio di due Stati, la Francia e l’Italia!…

DICHIARAZIONI DELL’AUTORE
Anche se mi sembra talvolta di ripetere frasi già note, purtroppo devo ribadire, é proprio così: non si può ignorare la storia del nostro passato recente! La storia del nostro passato ci aiuta a comprendere il presente e a prepararsi per il futuro. Ignorare la nostra storia, non solo lo considero personalmente un fatto di inciviltà, ma altresì di irresponsabilità verso le generazioni future. E così, grazie ad Accursio Graffeo, fonte ispiratrice, oltre ché parente di una delle vittime di questa triste vicenda, abbiamo affrontato questa esperienza. Uno degli scopi principali di questo nostro lavoro, é quello di scuotere un po’ quelle coscienze talvolta disinformate e ‘addormentate’ da quello che è oggi il sistema mediatico ufficiale, tv e giornali, che non trattano e non tratteranno mai certi temi, soprattutto in un certo modo. E tutto questo, probabilmente voluto e pilotato da un sistema occulto di potere… Fare informazione e ‘formazione’ alternativa, creando nuovi spunti e nuovi stimoli di riflessione e di approfondimento. Insomma, intendiamo portare un nostro – seppur piccolo – contributo al risveglio delle coscienze critiche. I pochi libri che vengono talvolta scritti e pubblicati da autori e editori ‘coraggiosi’, che trattano questi argomenti, spesso e volentieri subiscono ogni sorta di boicottaggio, affinché raggiungano il minor numero di lettori possibile! In un periodo peraltro già particolarmente difficile e critico in Italia, per la Cultura… Personalmente credo che questi temi, dovrebbero essere altresì trattati nei libri di storia, anche della scuola dell’obbligo… (M. Costa)

 

a cura di Valentina La Ferrera