Aidone – Morgantina: parco archeologico anno zero

Aidone. Si stanno avverando le più fosche previsioni rispetto alla costituzione del Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale. Che il nome di Morgantina precedesse quello della Villa Romana nella denominazione si era capito fin dall’inizio come fosse un contentino per fare digerire il rospo della mancata costituzione del parco autonomo.
Solo un fatto di forma e non di sostanza! Quello che è certo è che le cose, che erano evidentemente peggiorate negli ultimi anni, stanno subendo un’accelerazione verso il peggio, per non dire la catastrofe.

Quello che è sotto gli occhi di tutti, e soprattutto dei turisti che vi si avventurano, è lo stato di abbandono in cui versa il sito e il museo, la carenza cronica di personale che con gli ultimi pensionamenti è ormai allo stremo! Si è arrivati alla turnazione nelle aperture, sospesa ad agosto ma ripristinata a settembre. Il tutto mentre la Villa Romana si lascia aperta anche nelle ore notturne! Come avevamo fatto notare più volte quando vigeva il Polo Museale ci sono figli e figliastri. E sicuramente Morgantina e il suo museo non fanno parte della prima categoria! A nulla è servita la petizione inviata dall’Ecomuseo “I semi di Demetra”, sottoscritta anche da numerose associazioni, che denunciava lo stato di abbandono, emerso in modo drammatico a seguito degli incendi che hanno lambito le recinzioni, e chiedeva una immediata presa un carico della situazione. La petizione non ha avuto alcuna risposta da nessuno dei destinatari! La dimostrazione di quanto venga tenuto in conto il ruolo della cittadinanza e il destino del sito di Morgantina, rivendicato a parole ma mai preso in carico da nessuno. Il Parco già nei suoi primi mesi di vita ha cambiato il direttore. Molte speranze sono state riposte nel nuovo direttore che, per la sua appartenenza all’amministrazione e al territorio, conosce a fondo le problematiche di cui stiamo parlando! Intanto a che punto è l’iter per la realizzazione del parco? Sono stati approvati i regolamenti interni per l’organizzazione e la funzione del Parco? A quando la costituzione del Comitato tecnico scientifico? E con quali risorse si dovrebbe realizzare l’autonomia scientifica, di ricerca, organizzativa e finanziaria? Tutte domande a cui nessuno ha dato risposte! Le risorse rimangono quelle di sempre, del tutto insufficienti, il personale in quiescenza non viene sostituito, non vengono rinnovate le convenzioni con i volontari delle associazioni di protezione civile che avevano dato per anni un prezioso supporto, una deriva che non promette nulla di buono… come sempre agli alti livelli si fa propaganda, tutti soddisfatti per la creazione dei parchi avvenuta dopo quasi vent’anni, ma poi si prende tempo o si trascura la effettiva realizzazione, come sempre in Sicilia tra il dire-scrivere-emanare e il fare-realizzare c’è di mezzo… l’oceano!

Franca Ciantia



*Di seguito il testo integrale dell’appello con tutti i destinatari e firmatari.

Al Presidente della Regione Siciliana
Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali
All’Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Al Dirigente Generale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Al Presidente del Consiglio Regionale dei Beni Culturali
Al Direttore del Polo Museale di Piazza Armerina, Aidone ed Enna per i siti culturali
Al Direttore del Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale
Al Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Enna
All’Assessore Regionale al Turismo
Al Prefetto di Enna
Al Sindaco di Aidone

I sottoscritti
Maria Rosaria Restivo, Presidente dell’associazione Ecomuseo: I semi di Demetra di Aidone,
Rosalia Raffiotta, Presidente dell’associazione Archeoclub d’Italia Onlus “Aidone-Morgantina”,
Angelo Drago, Presidente del Comitato cittadino di Aidone,
Giovanni Calcagno, Presidente dell’Associazione all’improvviso di Aidone,
Giuseppa Grasso, Presidente dell’A.D.A. Associazione donne aidonesi,
Franco Colombo, Presidente dell’associazione Università del tempo libero di Aidone,
Angelo Gugliara, Presidente dell’associazione N.O.I.S. sede di Aidone,
in rappresentanza della comunità aidonese, ricorrendo alle Autorità in indirizzo, espongono quanto segue.
I gravissimi incendi del 14 e 15 giugno c.a. all’interno dell’area archeologica di Morgantina hanno prepotentemente riportato sotto gli occhi della comunità locale, e purtroppo anche dei visitatori che in questo periodo ci onorano della loro presenza, lo stato di degrado, trascuratezza e abbandono in cui da diversi anni versa uno dei siti archeologici più importanti di Sicilia, noto alla comunità scientifica internazionale come testimonianza eccezionale della presenza greca nel Mediterraneo ed oggi ancora più conosciuto per le recenti vicende di restituzione dei reperti trafugati.
Da cittadini consapevoli del valore straordinario del patrimonio archeologico ricadente nel nostro territorio, sentendo fortemente il senso di appartenenza a una “comunità di eredità” secondo una definizione quanto mai appropriata, mutuata dalla Convenzione di Faro, ci sentiamo direttamente chiamati in causa dalle condizioni di incuria della “nostra” Morgantina a cui da tempo assistiamo inermi e impotenti.
Riteniamo ora più che mai di non poter più essere spettatori di questa triste realtà ma di avere, piuttosto, il dovere di esigere che il nostro passato sia salvaguardato, che ogni parte dell’area archeologica, ogni pietra, ogni pezzo di selciato, ogni mosaico, ogni segno del passato, ogni traccia identitaria siano tutelati e valorizzati come meritano, così come recita l’art. 9 della nostra Costituzione e come si enuncia ampiamente nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Nello stato in cui versa oggigiorno, Morgantina subisce un danno – anche d’immagine – il cui valore è incalcolabile, non quantificabile. Le continue lamentele dei visitatori sono mortificanti: la segnaletica dentro il sito è pressoché assente e quella esistente è inadeguata, i percorsi di visita non sono ben tracciati, i pannelli didattici sono illeggibili da anni, ai turisti non viene offerto alcun supporto alla visita e, prima ancora di arrivare a Morgantina, la strada provinciale di accesso al sito ed il parcheggio sono frequentemente sporchi a causa della spazzatura che viene abbandonata incivilmente, problema che il servizio di raccolta urbana finora non è stato in grado di fronteggiare adeguatamente, inserendo per esempio l’area di Morgantina tra le priorità nel programma di raccolta giornaliera dei rifiuti.
C’è l’annoso problema della manutenzione ordinaria del verde, alla quale si provvede con evidente fatica e con sempre più ritardo: le erbacce con le loro profonde radici danneggiano preziosi pavimenti decorati e strutture murarie. Quanto è stato portato alla luce decenni fa in buone condizioni oggi è irrimediabilmente danneggiato per mancanza di puliture e restauri. Sotto gli occhi di tutti sono le varie situazioni di degrado alle strutture che necessiterebbero con urgenza di un monitoraggio attento e di interventi seri di consolidamento. Alcune opere di sostegno delle antiche strutture, realizzate parecchi decenni fa e che sarebbero dovute essere provvisorie in attesa di interventi adeguati, sono divenute definitive.
Ad oltre sessant’anni dalla scoperta, Morgantina merita oggi più che mai un’adeguata manutenzione che evidentemente non può limitarsi al periodo primaverile ma deve essere estesa all’intero anno; questa manutenzione, inoltre, deve necessariamente interessare l’intera area archeologica e non solo la zona fruibile. A tal proposito ci rincresce notare come diverse parti pur importanti nella storia del sito, come ad esempio la Cittadella, sede dell’insediamento siculo, o il santuario di San Francesco Bisconti, monumentale area sacra che ha restituito le statue di culto di Ade, degli acroliti e della dea, non siano oggetto di alcuna attenzione o cura né di interventi di pulitura e diserbo, non ricadendo all’interno dell’area fruibile. Forse le esigenze conservative vengono meno laddove i ruderi non sono visibili dai turisti? È naturale che, senza un’adeguata tutela, il tempo danneggi inevitabilmente quanto portato alla luce dagli archeologi.
Queste grosse problematiche dimostrano che fino ad oggi gli interventi messi in atto per tutelare il sito archeologico non sono stati né adeguati né sufficienti. Questa generale condizione di abbandono mortifica Morgantina così come avvilisce, contestualmente e profondamente, anche noi aidonesi. Vorremmo trovare in questa straordinaria realtà, unica al mondo, il punto di forza per la crescita della nostra comunità e, invece, quanto è sotto i nostri occhi diviene un continuo motivo di rammarico.
Considerata l’unicità e l’irripetibilità di questo sito, che – attraversando miracolosamente i secoli – ci è stato consegnato dal paziente lavoro degli archeologi sopravvivendo a ogni schiaffo del tempo, noi che lo abbiamo ereditato dai nostri antenati ci sentiamo danneggiati personalmente e come comunità quando non viene messa in campo dalle Istituzioni preposte ogni azione necessaria alla tutela dell’antica città.
Siamo fieri del nostro passato e non possiamo non pretendere che esso sia salvaguardato ad ogni costo. Non intendiamo accettare passivamente di assistere a questa lenta distruzione. Abbiamo il diritto di chiedere alle Istituzioni che Morgantina sia salvaguardata attraverso adeguati e costanti interventi di conservazione e di valorizzazione, non soltanto perché ne godano i visitatori ma perché alle maestose rovine dell’antica città si possa garantire di vivere in eterno per il beneficio della comunità locale e della comunità siciliana tutta.
Riteniamo, infatti, che un danno al patrimonio culturale sia un danno all’identità collettiva ma anche all’economia di un territorio che vorrebbe vivere di turismo culturale e naturalistico. Ancora di più ci rammarichiamo dello stato in cui versano Morgantina ed il museo di Aidone quando riflettiamo sul forte nesso che lega la tutela di un bene alla sua valorizzazione, alla fruizione e quindi all’indotto turistico. Benché siano due attrattori culturali dalle grandissime potenzialità per l’intera provincia ennese, Morgantina e il suo museo purtroppo ancora oggi non sono oggetto di un’adeguata attività promozionale che permetterebbe a questo territorio e alla sua comunità di crescere anche in termini economici.
Siamo consapevoli che non tocca a noi cittadini individuare le soluzioni più adeguate ma sappiamo anche che con il nostro operato possiamo dare un contributo fondamentale in questa direzione. Pertanto, vogliamo a gran voce sollecitare le Istituzioni a mettere a punto un nuovo modello di gestione del sito, una compagine che, insieme agli Enti preposti, contempli la presenza attiva sia del Comune di Aidone che delle numerose associazioni culturali locali che al loro interno abbiano competenze spendibili.
Questo auspicabile e nuovo modello di gestione certamente dovrà porre attenzione anche sul museo archeologico di Aidone, fiore all’occhiello non solo della provincia ennese ma di tutta la Sicilia, scrigno di preziosi tesori e custode di eccezionali capolavori dell’arte greca che il mondo ci invidia e che fino a qualche anno fa erano tenuti in grande considerazione presso prestigiose istituzioni museali straniere.
È per noi inaccettabile leggere che certa stampa faziosa auspica il ritorno in America dei reperti restituiti all’Italia con la motivazione che la nostra terra non è in grado di valorizzarli come meritano perché Aidone è irraggiungibile o perché un piccolo e poco noto museo dell’entroterra siciliano non può custodire reperti degni di una grande istituzione. La nostra terra, culla della civiltà greca occidentale, ha generato questi capolavori e la nostra terra li merita per il solo fatto che ne raccontano la storia e ne rappresentano l’eredità. La scommessa delle Istituzioni, in stretta collaborazione con la comunità locale, deve essere la valorizzazione dell’intero territorio secondo quel concetto di ‘ecomuseo’ che racchiude in sé tutte le risorse possibili e immaginabili, dai beni culturali e ambientali a quelli immateriali.
Allo stesso modo e per le suddette ragioni, è per noi inaccettabile apprendere che questo mese di Luglio (problema esistente già da tempo che potrebbe ripresentarsi nel futuro come si è già verificato nel passato) per mancanza di personale ancora una volta Morgantina e il museo di Aidone dovranno rinunciare ad essere aperti ogni giorno. Riteniamo assurdo che oggigiorno il problema della carenza del personale di custodia non sia stato risolto seriamente a livello regionale, magari facendo ricorso una volta per tutte a nuove assunzioni o studiando urgentemente efficaci strategie di collaborazione con la comunità locale e con il mondo dei professionisti dei beni culturali e delle associazioni per poter fronteggiare questa emergenza.
Una Regione che vanta – a buon diritto – il poter vivere di turismo, promuovendo il proprio patrimonio (anche attraverso importanti campagne promozionali) in eventi di rilievo internazionale come la BIT di Milano o la ITB di Berlino, non può in alcun modo presentarsi ai viaggiatori di tutto il mondo, che la scelgono per le proprie vacanze, con questa offerta scadente e assolutamente inadeguata.
Pertanto, facendoci interpreti del sentimento di indignazione della comunità aidonese, chiediamo che siano adottati senza alcun indugio i provvedimenti che le SS.LL. ritengano più opportuni al fine di accertare urgentemente la grave situazione sopra esposta e di assicurare una volta per tutte con atti concreti e immediati la tutela del patrimonio archeologico aidonese.
Auspichiamo, infine, che la nuova gestione del Parco Archeologico che ingloba Morgantina ed il museo di Aidone possa essere la soluzione migliore per risolvere gli annosi problemi sopra descritti, anche grazie al supporto fattivo della comunità locale rappresentata dai firmatari del presente appello.
Aidone, 07/07/2019
I firmatari
Maria Rosaria Restivo
Rosalia Raffiotta
Angelo Drago
Giovanni Calcagno
Giuseppa Grasso
Franco Colombo
Angelo Gugliara