Calascibetta – Scintille dentro e fuori il consiglio comunale

Il gruppo politico, presente al Consiglio comunale “Riunire Calascibetta”, in merito all’ultimo infuocato Consiglio comunale ha diramato la seguente nota stampa, che riportiamo integralmente (è logico che la redazione darà -ove lo ritenesse opportuno – ampio spazio di replica:

“Durante il consiglio comunale del 10 settembre u.s. si p registrato un clima particolarmente nervoso tra il presidente dell’adunanza e i consiglieri di minoranza Salvo Dello Spedale, Alessandro Matina e Carmelo Lo Vetri, con qualche battuta fuori le righe. Scontro anche con il vice sindaco Cucci, che aveva dato dell’ignorante a Carmelo Lo Vetri.
Il clima era probabilmente nervoso a causa delle questioni all’ordine del giorno: voragine di via Vita, disabili e cimitero. Il consiglio comunale era stato convocato su richiesta della minoranza consiliare, che ha incalzato l’amministrazione su temi sensibili e di forte impatto sociale. La questione più contrastata è stata quella del cimitero, per il quale erano state presentate una mozione e un’interpellanza. Con la prima chiedeva la costituzione di una commissione per seguire tutte le procedure relative all’argomento dell’appalto dell’ampliamento del cimitero. Sulla questione infatti, ha rilevato la minoranza sembra che ci siano state strane riunioni organizzate da e per ditte esterne al paese. Ci si chiede come sia stato possibile a una ditta esterna organizzare tali riunioni senza possedere un elenco degli interessati. Chi ha fornito l’elenco e probabilmente i recapiti ? La minoranza con Dello Spedale ha chiarito di essere per la legalità. Da qui la richiesta di una commissione per indagare e vigilare sulla correttezza e la trasparenza anche per evitare rischi di inserimento di soggetti a rischio nel grande affare del cimitero . Non ci sono dati certi, ma sicuramente sull’allargamento del cimitero per la costruzione delle edicole funerarie si può pensare a un giro d’affari di oltre un milione di euro. Su questa deliberazione il presidente ha chiesto l’invio alla Procura della Repubblica di Enna.
Con l’interpellanza la minoranza ha chiesto al sindaco come intende utilizzare il ribasso d’asta, ponendo due alternative: il rimborso di una quota ai richiedenti le aree (si tratterebbe di una somma dii circa 2000 euro a persona) o la estinzione del mutuo acceso per bandire la gara. Sulla prima ipotesi il sindaco ha ironizzato sulla seconda il sindaco ha affermato di non avere acceso nessun mutuo.
Ci chiarisce il suo punto di vista Dello Spedale. “L’amministrazione ha determinato il costo delle aree su cui saranno costruite le edicole funerarie evidentemente tenendo conto del costo di acquisto dei terreni e della spesa per la costruzione dei viali dei servizi, che è quantificabile in circa 600 mila euro. Ebbene la gara è stata aggiudicata con oltre il 40% di ribasso. Avevamo ipotizzato di chiedere agli utenti un acconto e di definire il costo delle aree solo al termine della procedura. L’amministrazione fa un utile di oltre 200 mila euro sui cittadini. Chiediamo che siano restituiti anche in parte: si tratta di circa 2000 euro ciascuno.”
Relativamente al mutuo Il consiglio comunale ha autorizzato l’amministrazione a richiederlo. La vendita delle aree, infatti, non copriva tutta la spesa del progetto. “Se il mutuo non è stato chiesto e ottenuto – ha osservato Alessandro Matina – come è stato possibile per il dirigente bandire la gara senza avere la disponibilità del valore del progetto? È regolare questa procedura? E se il ribasso d’asta fosse stato di qualche punto (1 o 2 %) ? Ci sembra una questione non tanto trasparente.”
Al termine della seduta il presidente si è avvicinato con atteggiamento non amichevole a Salvo Dello Spedale e “pare” che lo abbia minacciato”.