Troina. Direzione di marcia senso unico in via Umberto I, questione irrisolta

TROINA. Sull’inversione della direzione di marcia del senso unico di Umberto I si continua a discutere. Saltata ogni intermediazione dei partiti, o corpi intermedi come i sindacati, tra popolo e istituzioni, la discussione si svolge in quella piazza virtuale che è diventata facebook. Da circa tre mesi, da quando l’amministrazione comunale, accogliendo la richiesta di un gruppo di commercianti, ha disposto l’inversione di marcia, la via Umberto I è percorribile a senso unico dall’innesto con la via Sollima e via San Matteo fino allo Stretto di San Giorgio.

Prima era percorribile, sempre a senso unico, dallo Stretto di San Giorgio fino all’incrocio con via Sollima e via San Matteo. I commercianti ritenevano che questa direzione di marcia non agevolasse le loro attività e pertanto ne chiedevano l’inversione. Richiesta che fu accolta dall’amministrazione Venezia appena insediatasi dopo le elezioni comunali dello scorso anno. Ma adesso ci sono quelli che chiedono di tornare a com’era prima la direzione di marcia del senso unico: dallo Stretto di San Giorgio all’incrocio con via Sollima e via San Matteo. E tra questi ci sono anche dei commercianti oltre che dei cittadini, che commercianti non sono, ma che comunque lì abitano. Stanno raccogliendo le firme sotto una petizione per chiedere all’amministrazione di ripristinare la direzione di marcia che c’era fino ad alcuni mesi fa. “Era meglio prima perché non si creavano ingorghi a San Basilio, all’incrocio di via Umberto con le vie Sollima e San Matteo”, sostengono alcuni, che auspicano che si torni presto a com’era prima. “Meglio di no”, dice uno dei commercianti che avevano chiesto ed ottenuto l’inversione della direzione di marcia. C’è persino chi propone di rendere percorribile in tutti e due sensi restringendo i marciapiedi come, si è fatto in via San Silvestro. Proposta respinta da un coro di no: “Bisogna evitare una cosa del genere perché non funziona in via San Silvestro e non funzionerebbe in via Umberto dove non c’è lo spazio e poi i pedoni hanno diritto di camminare in sicurezza”. Altri ancora fanno notare che doveva essere una soluzione sperimentale della durata di tre mesi e dopo valutare cosa fare alla luce dell’esperienza fatta. “A fare queste valutazione dovrebbero essere quelli che in questa via Umberto I ci abitano e svolgono le loro attività lavorative”, pensano alcuni.

Silvano Privitera