I giornalisti finanziati

Aprendo le mail redazionali e facendo la quotidiana pulizia di spam e comunicati stampa dove si annunciano “grandi successi”, “grandi interessi”, “sale strapiene” corredate con fotografie debitamente scattate in modo da far sembrare piena una sala dove vi erano appena 6 persone e un cane che si trovava a passare di lì per vedere di nascosto l’effetto che fa, troviamo una mail con un livoroso comunicato dove al secondo rigo viene detto “purtroppo le testate giornalistiche ricevendo finanziamenti da chi governa la cosa pubblica non vanno contro il sistema e solo alcune testate on line hanno pubblicato quell’articolo” in riferimento ad un articolo (solito tsunami di insulti) di una Associazione di consumatori, inviato alla stampa in data 2 ottobre 2019 alle ore 15,45. Noi (che non siamo una tipografia, al contrario di qualche locale sito, ovvero amplificatori di comunicati di parte), ovviamente, avendo ricevuto quel comunicato, peraltro in alcuni punti sgrammaticato, ed essendo campioni olimpici della disciplina di “cestinare i comunicati” soprattutto quando questi vengono mandati urbi et orbi, non abbiamo pubblicato il loro “articolo”. Ma per loro questa non pubblicazione – non solo nostra – è frutto non di una stampa libera e, scusate la superbia, “seria” in quanto, a differenza di altri, non pubblichiamo anche il comunicato su quante volte il sindaco di un comune, il politico, i rappresentati di Enti o associazioni, siano andati in bagno e montando uno scandalo, per quintuplicare i lettori, se non si sono lavati le mani subito dopo accusandoli, quindi, di usare armi chimiche. Se una notizia, proveniente da un comunicato, è ritenuta valida, noi la dissezioniamo, la studiamo e la commentiamo per come merita, esprimendo un giudizio che può essere condiviso o meno. Lo scopo non è solo quello di dare notizie, ma anche esprimere un’opinione e dare vita ad un dibattito, o quantomeno far riflettere le persone in maniera critica sul fatto da noi riportato. Bene, questa è la parte seria che si è dovuta scrivere per mantenere i formalismi e quindi far felice chi ci passa i finanziamenti. Oh, c’è scappata una frase di troppo! E va bene, è giusto fare outing: noi riceviamo dei finanziamenti! Siamo dei prezzolati! Non vi possiamo dire il nome di questo benefattore, con mani in pasta in tutte le questioni politiche, ma ci basta definirlo semplicemente LUI (anzi, meglio ancora LVI!). Per ogni nostro articolo LVI sborsa una cifra grazie alla quale, per un singolo articolo attenzione, riusciamo a farci una Crociera con Capitan Schettino intorno al mondo (senza passare dall’Isola del Giglio dichiarata off limits). Se attacchiamo il politico che a LVI non va a genio, il nostro benefattore ci regala una prestigiosa borsa di vera pelle di oppositore vergine. Nel nostro studio abbiamo quattro piante di ficus accudite amorevolmente da un tizio che si becca il reddito di cittadinanza (sempre offerto da LVI). E a Natale e Pasqua, LVI ci regala sempre una bottiglia con tutte le lacrime dei politici cha abbiamo fatto piangere con i nostri articoli. Ed è tutto, rigorosamente, ci teniamo a dirlo perché è un grosso vanto che solo noi possiamo permetterci, a nero. Perché il nero, si sa, sfila. E se ogni tanto a qualcuno viene la malsana idea di fare un po’ di grigio sentendosi in colpa verso le casse erariali, LVI interviene dicendo che le tasse sono come le ciliegie, se le paghi una volta poi non la smetti più!
Viva LVI. Che quando c’è LVI gli articoli escono sempre in orario!
Bene, e ora vi rivelo che con questo articolo ad oggi sono arrivato ad ottenere la strepitosa, megagigantesca, supercalifragilistichespiralidosa cifra di euro 0,00. Grazie LVI!

Alain Calò