Calascibetta: Don Giuseppe Di Rocco “La Chiesa cattolica prova a dare risposte alle altre religioni”

Calascibetta. La Chiesa cattolica xibetana prova a dare risposte concrete ai nuovi movimenti religiosi e alla sètte. Un impegno pastorale, che fa seguito a una nota del 1993 del segretario per l’Ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana. Per comprendere meglio la specifica natura delle altre religioni e rispondere alle loro “sfide”, l’arciprete Giuseppe Di Rocco ha organizzato un dibattito dal tema: I testimoni di Geova: verità o fraintendimento? La Bibbia vieta davvero le trasfusioni di sangue? Un incontro molto partecipato, tenutosi nel salone del “Centro anziani”, al quale hanno preso parte anche don Pietro Riggi, parroco a Caltanissetta, e il nisseno Michele La Monica, ex Testimone di Geova, un movimento religioso fondato nel 1870 in Pennsylvania da Charles Taze Russell. “Non si tratta di fare crociate verso qualcuno- ha esordito don Di Rocco- bensì illuminare i cattolici riguardo le altre religioni”. Poi l’arciprete ha aggiunto: ”Di fronte ai cattolici preparati i Testimoni di Geova non ritornano più”. Un confronto tematico, durante il quale è stato affrontato anche il delicato argomento che riguarda le “trasfusioni di sangue”, rifiutate dai testimoni di Geova. Due, di recente, i casi avvenuti in Italia che hanno fatto seriamente discutere: una bimba salvata sol perché il giudice ha nominato un tutore temporaneo per dare il consenso ai medici. L’altro caso invece riguarda una settantenne che ha rifiutato la trasfusione andando così incontro alla morte. “La loro Bibbia è truccata e questo si ripercuote anche sul delicato tema delle trasfusioni di sangue- ha esordito don Pietro Riggi- E’ inaccettabile far morire anche bambini causa il rifiuto delle trasfusioni”. Oggi, a testimoniare la parola di Dio da cattolico, è anche il nisseno Michele La Monica, il quale, per undici anni, dal 1976 al 1987, ha avuto un ruolo importante tra i Testimoni di Geova. “Prima di entrare nel movimento conoscevo bene la Bibbia cattolica, l’avevo letto quattro volte- ha detto La Monica- così quando iniziai a far parte dei Testimoni di Geova notai delle incongruenze. Ma le mie forti perplessità hanno riguardato soprattutto il tema dell’Escatologia, ovvero della fine del mondo. I testimoni di Geova, per tre volte, hanno posto delle date sulla fine del mondo: 1914-1925 e 1975, ma come sappiamo si è rivelato un falso. La cosa più grave-ha continuato La Monica- è stata quella che alla vigilia di queste date, diversi appartenenti al movimento di Geova si sono venduti le case, non hanno proseguito più le cure mediche. Quando ho iniziato a chiedere dettagliate notizie ai vertici romani, sia su 44 passi biblici sia sul tema dell’Escatologia, mi hanno semplicemente risposto: “Abbi fede in Dio”. Ho capito allora che ero in un posto sbagliato”.

Francesco Librizzi