Assoro si prepara al 25 Novembre

L’ONU tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica. L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Leònidas Trujillo Molina, il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Gli ultimi dati ISTAT riportano che quasi 7 milioni di donne italiane dai 16 ai 70 anni hanno subito almeno una volta nella vita una forma di violenza. Il comune di Assoro, l’associazione Ancescao, l’associazione Donne Insieme Sandra Crescimanno, Fare Assoro, APD Crisas, gli scout di Assoro, l’Azione Giovane, l’istituto comprensivo E. Pantano in un’azione corale stanno realizzando una serie di eventi, nella volontà precisa di portare avanti un grande progetto di sensibilizzazione. EVENTI E LABORATORI NELLE SCUOLE, FLASH MOB e L’ INAUGURAZIONE DI UN CENTRO ANTIVIOLENZA con l’ istallazione permanente di un simbolo che sarà sotto gli occhi di tutti: LA SCALA ROSSA. La scalinata di via Nenni riporterà per ogni gradino, ridipinto di rosso, uno dei nomi delle oltre 70 donne vittime di femminicidio. “In questo giorni stiamo lavorando alla realizzazione della scala rossa, se volete partecipare ci trovate ogni giorno a dipingere” dice il sindaco Licciardo.
E con la partecipazione della nostra testata giornalistica verrà attenzionato il sessismo linguistico nella narrazione dei femminicidi per comprendere e rigettare la faziosità di espressioni come: “L’ho uccisa perché l’amavo”, “raptus”, “tempesta ormonale” et similia.
Le donne assassinate dai propri mariti, ex, compagni, colleghi perché pensate “cosa loro” sono state negli ultimi dodici mesi 92. Il numero è fermo al 31 luglio visto che il “dossier Viminale” aggrega i dati nel periodo compreso tra il 1 agosto 2018 e il 31 luglio 2019. Basterebbe un solo femminicidio per definire arretrato culturalmente un Paese. E’ necessario educare al rispetto dell’altro se si vuole crescere come singoli e come comunità.

Gabriella Grasso