Cozzo Vuturo, M5S: “la discarica realizzata nel posto sbagliato, vicino ai centri abitati di Enna e Calascibetta”

“Il primo errore, alcuni decenni fa, fu quello di far nascere una discarica a Cozzo Vuturo, in un vallone naturale, oltretutto a tre chilometri da due centri abitati, ovvero Calascibetta ed Enna. Il secondo errore, ancora più grave, è stato commesso in questi ultimi anni, con l’allargamento della discarica e la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico biologico, cosiddetto TMB, il cui costo è stato di oltre 15 milioni di euro”. Sono state le parole del senatore Fabrizio Trentacoste (membro della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti), e del geologo Francesco Paolo Patrinicola intervenuti a Calascibetta, nel salone del sodalizio San Pietro, in occasione del dibattito organizzato dai 5 Stelle che ha avuto come tema “Discarica Cozzo Vuturo: Rischi per la salute degli Xibetani?” Una battaglia, al fine di scongiurare i rischi ambientali e alle persone, che Patrinicola, insieme ai 5 stelle del capoluogo, sta portando avanti da qualche anno, pubblicando foto e portando la problematica all’attenzione della Procura della Repubblica di Enna. Un esposto alla Procura, nel 2018, aveva infatti portato, causa inquinamento ambientale, alla chiusura del tritovagliatore mobile di Cozzo Vuturo. “Il nostro obiettivo- ha detto il consigliere comunale ennese Davide Solvato- non è creare allarmismo ma portare a conoscenza dei cittadini quello che accade attorno alla discarica ennese, ovvero i danni all’ambiente e lo sversamento del percolato che sta inquinando il fiume Dittaino. L’impressione è che quello di Cozzo Vuturo sia in inquinamento silente”. E’ stato il geologo Patrinicola a mostrare le foto che hanno immortalato la fuoriuscita del percolato che si è riversato nel torrente Matrona e nel fiume Dittaino, facendolo diventare in molti tratti nero. Patrinicola si è inoltre soffermato su dei dati nazionali spiegando che “esiste una correlazione tra la presenza di una discarica su un territorio e l’insorgenza di patologie nei residenti in un raggio di cinque chilometri”. A tal proposito Patrinicola ha detto: “Nel 2015 una giovane signora che abita nei pressi della discarica di Cozzo Vuturo mi confidò che era stata operata alle vie respiratorie”. Il geologo, che conosce bene quella zona perché proprietario di alcuni terreni, ha anche sottolineato che, nei pressi dell’impianto per il trattamento meccanico biologico, l’aria che si respira è nauseante. Una struttura che, per coprire i costi, ogni giorno “ingoia” 150-170 tonnellate di sola indifferenziata. Insomma, un impianto nato per riceve rifiuti anche da fuori provincia. Patrinicola, infine, soffermandosi sul funzionamento dell’impianto di trattamento meccanico biologico, ha detto: “La manutenzione dell’impianto TMB deve esser costante. Sotto osservazione vanno tenuti i filtri”. Non solo Enna e Calascibetta ma la problematica rischia di investire altri territori limitrofi. “Lo sversamento di percolato potrebbe creare seri problemi alle aziende agricole del leonfortese. Noi viviamo soprattutto di agricoltura. Questa attività va salvaguardata”, ha spiegato Rosalba D’Accorso, che siede tra i banchi del Consiglio comunale di Leonforte, comune conosciuto soprattutto per la produzione delle ottime pesche.

Francesco Librizzi