Valguarnera. Andrea Cultraro disabile, non può entrare in un locale o presso gli uffici comunali a causa delle barriere architettoniche

Valguarnera. E’ un disabile di lungo corso Andrea Cultraro, un ragazzo perbene, educato e ben voluto da tutti. A lui piace tanto dialogare, ma non sempre gli è possibile. Quando le giornate sono soleggiate e le serate tiepide lo vedi sempre a bordo della sua carrozzina in giro per le vie del paese, o fermo a leggersi un giornale davanti ai bar di via Sant’Elena o a parlare con qualcuno. Quando sono piovose non lo vedi in giro anche per giorni. Oltre ciò non può fare perché la Dea bendata glielo ha negato. Perché a causa della sua disabilità, non può entrare in un bar, in un locale pubblico o in un circolo a passare qualche ora con gli amici, per quelle terribili barriere architettoniche che non vengono mai abbattute. C’è molta amarezza in Andrea e non solo in lui perché non è il solo ad avere questo problema, ce ne sono tanti altri e tanto per restare in famiglia anche suo fratello ha lo stesso handicap. “Non posso avere il piacere in queste sere di freddo – ci ha detto – di entrare in un locale, prendermi un po’ di calduccio e conversare con gli amici. Se il tempo minaccia pioggia devo subito correre verso casa per cercare riparo, sperando di non esserne investito durante il percorso”. Si perché via Garibaldi è intransitabile sia nelle ore diurne che serali, quell’isola pedonale che sino a qualche anno fa la sera dava ossigeno a tutti i cittadini è stata rimossa. Una vita non proprio serena quella di Andrea, che nell’accettare con grande dignità e rassegnazione la sua condizione di disabile, non accetta però le manchevolezze della pubblica amministrazione. “Chiedo da anni ai vari sindaci succedutisi di far mettere altri scivoli nei punti principali del paese, chiedo da anni che vietino che quelli esistenti vengano intralciati da auto in sosta o da altro. Sa – mi dice – con molta amarezza, qual è il colmo? Che Nella Casa Municipale non sono state ancora abbattute le barriere architettoniche. Pensi che per un certificato o per il disbrigo di una pratica qualsiasi o per parlare col sindaco o con un funzionario, non posso salire a causa dei gradini e della scala interna. Pensi che per i gradini non mi sono potuto recare mesi fa all’ufficio anagrafe collocato al piano terra per rinnovare la carta di identità, tanto che ho dovuto chiamare all’esterno un impiegato che gentilmente mi ha fatto firmare il rinnovo”. Ma di casi come quelli di Andrea Cultraro ce ne sono parecchi altri a Valguarnera, persone costrette a muoversi sulle carreggiate assieme alle auto in transito. Riguardo la loro mobilità c’è stata sempre poca attenzione, non degno di un paese civile. Sarebbe il caso che per l’amministrazione attuale o per quella che verrà, l’abbattimento delle barriere architettoniche divenisse uno dei punti principali.

Rino Caltagirone