Valguarnera: opposizione rimanda al mittente l’appello del sindaco al Consiglio comunale di approvare il rendiconto 2018 entro la scadenza

Valguarnera. L’appello del sindaco di anticipare di 8-10 giorni il consiglio comunale per l’approvazione del rendiconto finanziario viene rispedita al mittente. Dura la replica dei consiglieri di opposizione sulla proposta di poche ore fa del sindaco Francesca Draià, che si appellava a tutti i consiglieri comunali affinché il civico consesso si celebrasse entro il 15 dicembre, data ultima per l’approvazione dell’importante strumento, pena la perdita dei contributi statali e regionali, con a repentaglio pure il pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali. Con una nota, a stretto giro di posta, inviata al segretario comunale, al sindaco, al presidente del consiglio comunale e al responsabile dei servizi finanziari, i consiglieri di opposizione de “L’Altra Voce, Partito Democratico e Forza Italia, tramite i capigruppo Giuseppe Speranza, Fabio Arena e Concetta Dragà, comunicano che non intendono rinunciare alle proprie prerogative per responsabilità che ricadono su funzionari ed amministratori che non hanno approvato nei termini di legge, fissati per il 30 aprile, il rendiconto di gestione 2018. Rendiconto che adesso deve essere approvato tassativamente entro il 15 dicembre, pena la nomina di un commissario ad acta. Nel mirino dell’opposizione anche l’ufficio degli affari finanziari. I sette consiglieri infatti invitano il presidente del consiglio comunale ad inviare formale richiesta al segretario comunale affinché vengano individuati i responsabili dei ritardo, stante che verrà loro imputato anche il costo delle missioni del commissario ad acta. Auspicano inoltre che della gravissima situazione venutasi a creare venga informato tempestivamente sua eccellenza il Prefetto. Comunicano altresì al presidente del consiglio, che avendo convocato con pec del 3 dicembre la seduta del Consiglio per il 23 dicembre, che non vengono rispettati i 20 giorni previsti dalla normativa e dai regolamenti di contabilità interna. “Si vuole tentare con l’assenso dei consiglieri comunali- affermano i 3 capigruppo in una nota- di mascherare gravi responsabilità che sono in capo ai funzionari. Noi esprimiamo solidarietà ai dipendenti comunali che pagano per colpe non loro, ma l’aver affidato la gestione della cosa pubblica ad amministratori inadeguati ed incapaci, rischia di far pagare un conto salatissimo al resto della comunità valguarnerese. Con quale coraggio –rimarcano- questo Sindaco può rivolgere un appello ai consiglieri comunali che in questi anni sono stati demonizzati con frasi,comportamenti, omissioni, bugie, gravissime affermazioni come per ultimo ricordiamo quello di essere stati gli autori di subdoli esposti anonimi? Che questo Sindaco per una volta si assuma la responsabilità di affermare che le colpe ricadono su di lei, sul clima infame creato in questi anni all’interno della nostra comunità che prima di lei si poteva definire una comunità tranquilla. Ed ancora: “ Accumulano 8 mesi di ritardo e poi chiedono ai consiglieri di violare la legge per nascondere i loro limiti e sfuggire alle loro responsabilità che ricadono sui dipendenti e sulla nostra comunità”. Ma un piccolo spiraglio, anche se lanciato in modo provocatorio, lo apre la capogruppo di FI Concetta Dragà che afferma: “Potremmo assecondare responsabilmente la richiesta, purché si evinca da coloro che hanno responsabilità in merito, sia essa politica che burocratica, altrettanto buonsenso ammettendo le proprie colpe e dimettendosi dalle cariche durante il consiglio comunale”. Intanto anche il segretario generale Pierpaolo Nicolosi al quale il sindaco ieri mattina aveva chiesto un parere sulla possibilità di anticipare la sessione del Consiglio, si è espresso ufficialmente così: “che rientra nella facoltà dei consiglieri comunali, provvedere alla rinuncia formale dei termini di preavviso per la convocazione e discussione del rendiconto di gestione 2018, purché la rinuncia venga formalmente comunicata da tutti i consiglieri all’unanimità, in quanto anche il veto di uno solo blocca la discussione in Aula, che porterebbe all’adozione di un atto annullabile per violazione di legge”.

Rino Caltagirone