UGCONS Sicilia sul “caro biglietti aerei”

Sul “caro biglietti aerei”, in questo periodo natalizio, che colpisce soprattutto studenti e lavoratori che studiano o lavorano al Nord Italia, insorgono in questi giorni in tanti. La Regione Siciliana per tanti anni, su quella famosa questione della “continuità territoriale”, che permetterebbe ai siciliani residenti, alla stregua dei residenti in Sardegna, di viaggiare a prezzi ragionevoli, ha fatto orecchio da mercante. Sull’assurda vicenda è intervenuto nei giorni scorsi anche il viceministro dei trasporti Cancellieri, ma i tempi per una soluzione appaiono abbastanza lunghi. Intanto un biglietto Milano- Catania o Palermo, solo andata, dai prossimi giorni costerà attorno ai 700 euro, poco meno per chi proviene da Roma. Un salasso che sta mettendo in apprensione migliaia di famiglie che rischiano di non poter abbracciare a Natale i propri congiunti, per passare assieme le feste natalizie. Sull’argomento, se la situazione non si sbloccherà subito, è disposto a scendere in piazza anche UGCONS Sicilia, l’associazione di consumatori UGL, il cui presidente Franco Arena afferma: “Contro il caro biglietti aerei in Sicilia siamo pronti a scendere in piazza. Nelle prossime settimane saremo presenti nelle piazze delle principali città siciliane e negli scali aeroportuali di Catania e Palermo per manifestare il nostro sdegno. Ci saremo con tanti siciliani per rompere questo isolamento istituzionale imbarazzante”. “Nonostante le nostre istanze per risolvere il problema dal governo nazionale- continua- non abbiamo avuto alcuna risposta. Questa latitanza dimostra ancora una volta il disinteresse delle istituzioni. Ma noi non ci rassegniamo e ci faremo ascoltare. È assurdo pensare che i siciliani debbano sopportare anche questa vessazione, arrivando a spendere un patrimonio per le tratte in entrata e uscita dalla Sicilia. Roma ci deve ascoltare. E deve intervenire per porre fine a questa speculazione delle compagnie aeree che non fa altro che ripercuotersi sui nostri concittadini”. E conclude: “Avevamo chiesto una moratoria che interessasse la nostra Regione. Siamo disponibili a sederci a un tavolo per discutere tutte le soluzioni possibili. Ma restiamo fermi sul risultato da raggiungere”.

Rino Caltagirone