Le ultime parole di Concetta uccisa a bastonate dal marito, originari di Regalbuto: «Mi ha picchiata per 50 anni»

Le ultime parole di Concetta: «Mi ha picchiata per 50 anni». Mezzo secolo di violenze subite dal marito, prima dell’ultima che le è costata la vita. Per tutta la vita Concetta, morta a 78 anni, è rimasta in silenzio, ha tenuto per sè il dolore delle percosse e delle umiliazioni. Mai una parola per paura che lui potesse farle ancora più male. Sentendo la fine vicina, è riuscita a fare quello per cui non aveva mai trovato la forza: denunciare il marito, raccontare ai carabinieri, con un filo di voce e sul letto di ospedale, la sua storia di donna maltrattata, lunga 50 anni. Le bastonate del 3 gennaio, l’ultimo atto di violenza. Salvatore Pulmari, 92 anni, chiede alla moglie Concetta Di Pasquale, 78, di potare alcuni rami dell’albero di limone nel giardino della loro villetta, a Mascali, in provincia di Catania. Lei non lo fa e lui comincia a colpirla con un bastone, non si ferma nemmeno quando la vede a terra, sanguinante. I vicini sentono le urla, entrano in casa e provano a disarmare l’uomo, senza riuscirci, e chiamano il 112. I carabinieri bloccano l’uomo e lo arrestano. Concetta (originaria di Regalbuto, come il marito) viene ricoverata in ospedale a Catania in condizioni gravi. Trova però la forza di raccontare ai militari il suo inferno, in quella villetta. Dopo due giorni muore. L’uomo, un ex operaio edile in pensione, incensurato, dopo essere stato arrestato viene portato in una struttura riabilitativa della provincia, per via dell’età e delle condizioni di salute incompatibili con la detenzione in carcere. La Procura distrettuale di Catania apre un fascicolo con l’accusa di omicidio volontario.