A Troina le poste funzionano come a Milano, cioè male

Se misurassimo il grado di civiltà di un paese da come funziona il servizio postale, quello dell’Italia sarebbe molto basso. Mandi da Troina un pacco per Milano, dove dovrebbe arrivare entro 3 giorni dalla spedizione, ma a Firenze fa inspiegabilmente una lunga sosta di alcuni giorni, e quando arriva a destinazione, dopo che passano altri 5 giorni, per la consegna bisogna avere una fortuna sfacciata per vedertelo consegnare. Stai un’intera giornata a casa ad aspettare che il corriere suoni il campanello per consegnarti il pacco, ma, contrariamente al postino che si dice suoni due volte, il corriere non ha suonato neppure una volta. Questo corriere di Milano se le deve passare molto, ma molto meglio, di Ricky, lo sfortunato corriere del film “Sorry, we missed you” di Ken Loach. Se è vero, quanto ho letto in un libro di tanti anni fa di Federico Rampini, che le poste dell’Impero austro-ungarico funzionavano a meraviglia, non è peregrino pensare che a Milano le poste funzionavano meglio quando, con tutto il lombardo-veneto, era sotto il dominio austriaco. Ad aspettare chi non arriva mai non è solo il destinatario di un pacco, ma anche chi deve pagare una bolletta della luce, dell’acqua, del gas, del telefono e di tante altre cose che non basterebbe un foglio su cui scriverne l’elenco. Ma non c’è solo il fastidio di aspettare anche più di un’ora e mezza per pagare queste bollette. Se non è correntista postale, non ha il bancomat, la postepay o qualche altra inventata diavoleria, il normale cittadino, e sottolineo cittadino e non utente, quando va all’ufficio postale, deve mettere nel conto di venire trattato come un cittadino di seconda e terza classe. Anche se sta lì da qualche ora, si vede sorpassato da altri cittadini che le Poste considerano “clienti” privilegiati. Si dilatano a dismisura i tempi di attesa per il malcapitato cittadino che non è cliente delle Poste. Ha tutta l’aria di essere una punizione: non sei mio cliente, non mi porti i tuoi risparmi e allora beccati lunghe attese davanti agli sportelli. Sappi, cittadino, che se non hai depositato i tuoi risparmi alle Poste Italiane, appena entri in un suo ufficio, per te non vale il principio dell’eguaglianza dei cittadini, che è uno dei principi fondamentali della Costituzione Repubblicana. Sembra di trovarsi nella “Fattoria degli animali” di George Orwell, fondata su una costituzione secondo la quale “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri” per giustificare i privilegi di alcuni animali a danno di tutti gli altri animali. Che nessuno si offenda, ma è bene che si sappia che a fare quella costituzione della fattoria degli animali furono i maiali.

Silvano Privitera