Cresta al Tribunale di Enna: arrestato ex cancelliere 64enne condannato definitivamente per peculato, interruzione di pubblico servizio e falso

Gli Agenti della Sezione di P.G. aliquota Polizia di Stato della Procura della Repubblica di Enna hanno tratto in arresto Roberto Cannata, cl. 56, a seguito di ordinanza di esecuzione per la carcerazione emessa dalla Procura della Repubblica.
Il 15 gennaio 2020, infatti, la Suprema Corte di Cassazione ha rigettato, in quanto ritenuto inammissibile, il ricorso presentato dall’uomo avverso la sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta, che aveva confermato integralmente la sentenza emessa dal G.U.P. presso il Tribunale di Enna.
I tre gradi processuali hanno sancito, definitivamente, la fondatezza del consistente quadro probatorio emerso dalle indagini svolte nel 2016 dalla Sezione di P.G. della Polizia di Stato, che ha operato su precise direttive e indicazioni della Procura della Repubblica di Enna, e che aveva documentato 187 episodi di peculato, oltre a diversi casi di interruzione di pubblico servizio e vari reati di falso.
Gli Agenti, avuta l’ordinanza da parte della Procura della Repubblica di Enna, hanno rintracciato il soggetto nel pomeriggio del 16 gennaio 2020 e, dopo le formalità di rito, lo hanno associato presso la Casa Circondariale di Enna, dove dovrà scontare una pena residua di anni 6, mesi 1 e giorni 18 di reclusione.

news precedente del 13 aprile 2017

Si sarebbe appropriato per 193 volte di somme, rito abbreviato per funzionario Tribunale di Enna
Enna. Per la procura di Enna, Roberto Cannata, funzionario del tribunale di Enna si sarebbe appropriato per 193 volte di somme destinate alle casse del ministero di Giustizia. Di queste 105 sarebbero riferibili a prima della fine del 2012, altre 88 successive. Per questo, la procura ha chiesto il processo con rito immediato. La difesa del funzionario arrestato lo scorso gennaio ed attualmente ai domiciliari, gli avvocati Salvatore e Luigi Spinello, ha invece chiesto ed ottenuto il rito abbreviato. La prima udienza è fissata per il 13 di giugno davanti al Gup Vittorio La Placa. La sottrazione sarebbe avvenuta tra il 2007 ed il 2015 per un totale nel tempo di circa 75 mila euro. Per i titolari dell’inchiesta, il procuratore Massimo Palmeri ed il sostituto Francesco Lo Gerfo, il periodo sarebbe più ampio e riconducibile tra il 1998 ed il 2015 (riferito al periodo in cui è entrata in vigore la procedura di riscossione delle pene pecuniarie e spese di giustizia da ruolo esattoriale). Particolarmente lunga la lista delle persone offese: 114 (persone che avevano pagato multe o sanzioni). Parti lese sono anche state individuate anche nei ministeri della Giustizia e dell’Economia. Al funzionario viene contestato il peculato aggravato dall’aver approfittato, “della qualità di funzionario apicale”, oltre che “della fiducia in lui riposta da colleghi e dirigenti” e di essere “l’unico addetto all’ufficio recupero crediti”. Contestate anche presunte interruzioni di pubblico servizio, consistenti in “una sistematica opera di omissione dell’espletamento delle sue funzioni di servizio, cagionando una ventennale interruzione della regolarità del pubblico servizio istituzionale di Giustizia, relativo al recupero delle pene pecuniarie penali (multe e ammende), sanzioni amministrative, contributi unificati, spese di giustizia di ogni tipo, condanne in favore dell’Erario per i soggetti ammessi al gratuito patrocinio”. Per l’accusa avrebbe anche omesso di istituire e aggiornare il registro recupero spese di giustizia, di effettuare le rituali iscrizioni a ruolo e di formare i ruoli e adempimento legale a lui affidato per il servizio.

news precedente del 23 novembre 2017

Cresta al Tribunale di Enna: condannato a più di sei anni un funzionario della struttura giudiziaria
Il Gup di Enna Vittorio La Placa ha condannato a 6 anni, 5 mesi e dieci giorni di reclusione Roberto Cannata, 60 anni, il funzionario del Tribunale sotto processo per peculato. Cannata, secondo l’accusa, si sarebbe appropriato ripetutamente di piccole somme di denaro dovute da imputati o utenti della giustizia per il pagamento di multe o ammende, accumulando in tutto circa 75 mila euro in otto anni.

Per lui, il pm Francesco Lo Gerfo aveva chiesto 8 anni. Si è chiuso così il processo di rito abbreviato. Parte civile erano l’avvocatura dello Stato, dopo che la Procura aveva indicato tra le persone offese i ministeri della Giustizia e dell’Economia, e alcuni tra quanti avevano pagato a Cannata piccole cifre, convinti di aver estinto il proprio debito con la giustizia, senza sapere che lui, invece, aveva intascato il denaro. Secondo l’accusa, dal 2007 al 2015 si sarebbe appropriato di contanti o vaglia che gli sarebbero stati versati da 114 persone.